Page 1249 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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non pure Roma, ma ancora tutte l'altre parti del mondo si sieno ripiene di
questa sorte pitture. Perciò che, oltre all'essere stato Giovanni rinnovatore
e quasi inventore degli stucchi e dell'altre grottesche, da questa sua opera,
che è bellissima, hanno preso l'esempio chi n'ha voluto lavorare, senza che

i giovani che aiutarono a Giovanni, i quali furono molti, anzi infiniti in
diversi tempi, l'impararono dal vero maestro e ne riempierono tutte le
provincie. Seguitando poi Giovanni di fare sotto queste logge il primo
ordine da basso, fece con altro e diverso mo' gli spartimenti de' stucchi e

delle pitture nelle facciate e volte dell'altre loggie, ma nondimeno anco
quelle furon bellissime per la vaga invenzione de' pergolati finti di canne in
varii spartimenti e tutti pieni di viti cariche d'uve, di vitalbe, di gelsomini, di
rosai e di diverse sorti animali et uccelli. Volendo poi papa Leone far

dipignere la sala dove sta la guardia de' Lanzi al piano di dette logge,
Giovanni, oltre alle fregiature che sono intorno a quella sala, di putti, leoni,
armi papali e grotesche, fece per le facce alcuni spartimenti di pietre
mischie finte di varie sorti e simili all'incrostature antiche che usarono di

fare i romani alle loro terme, tempi et altri luoghi, come si vede nella
Ritonda e nel portico di S. Piero. In un altro salotto a canto a questo, dove
stavano i cubicularii, fece Raffaello da Urbino in certi tabernacoli alcuni
Apostoli di chiaro scuro grandi quanto il vivo e bellissimi, e Giovanni sopra

le cornici di quell'opera ritrasse di naturale molti papagalli di diversi colori, i
quali allora aveva Sua Santità, e così anco babuini, gatti mamoni, zibetti et
altri bizzarri animali. Ma quest'opera ebbe poca vita, perciò che papa Paulo
IV per fare certi suoi stanzini e busigattoli da ritirarsi, guastò quella stanza

e privò quel palazzo d'un'opera singolare; il che non arebbe fatto quel
sant'uomo, s'egli avesse avuto gusto nell'arti del disegno.

Dipinse Giovanni i cartoni di quelle spalliere e panni da camere che poi
furono tessuti di seta e d'oro in Fiandra, nei quali sono certi putti che
scherzano intorno varii festoni adorni dell'imprese di papa Leone e di
diversi animali ritratti dal naturale, i quali panni, che sono cosa rarissima,

sono ancora oggi in palazzo; fece similmente i cartoni di certi arazzi pieni
di grottesche, che stanno nelle prime stanze del concistoro. Mentre che
Giovanni s'affaticava in quest'opere, essendo stato fabricato in testa di
Borgo Nuovo, vicino alla piazza di S. Piero, il palazzo di Messer

Giovambattista dall'Aquila, fu lavorata di stucchi la maggior parte della
facciata, per mano di Giovanni, che fu tenuta cosa singolare. Dipinse il
medesimo e lavorò tutti gli stucchi che sono alla loggia della vigna, che
fece fare Giulio cardinale de' Medici, sotto Monte Mario, dove sono animali,

grottesche, festoni e fregiature tanto belle, che pare in questa Giovanni
aver voluto vincere e superare se medesimo. Onde meritò da quel
cardinale, che molto amò la virtù sua, oltre molti benefizii avuti per suoi
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