Page 1252 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giovanni molta servitù, egli, che se n'era andato a Udine per fuggire la
peste, tornò subito a Roma, dove giunto gli fu fatto fare nella coronazione
di quel Papa un ricco e bell'ornamento sopra le scale di San Piero; e dopo
fu ordinato che egli e Perino del Vaga facessero nella volta della sala
vecchia, dinanzi alle stanze da basso che vanno dalle logge che già egli
dipinse alle stanze di torre Borgia, alcune pitture. Onde Giovanni vi fece un
bellissimo partimento di stucchi con molte grottesche e diversi animali, e
Perino i carri de' sette pianeti. Avevano anco a dipignere le facciate della
medesima sala, nelle quali già dipinse Giotto, secondo che scrive il Platina
nelle vite de' pontefici, alcuni papi che erano stati uccisi per la fede di
Cristo, onde fu detta un tempo quella stanza la sala de' Martiri; ma non fu
a pena finita la volta, che succedendo l'infelicissimo Sacco di Roma, non si
poté più oltre seguitare, per che Giovanni, avendo assai patito nella
persona e nella roba, tornò di nuovo a Udine con animo di starvi
lungamente, ma non gli venne fatto, perciò che tornato papa Clemente da
Bologna, dove avea coronato Carlo Quinto, a Roma, fatto quivi tornare
Giovanni, dopo avergli fatto di nuovo fare i stendardi di Castel Sant'Agnolo,
gli fece dipignere il palco della capella maggiore e principale di San Piero,
dove è l'altare di quel Santo.
Intanto, essendo morto fra' Mariano, che aveva l'uffizio del Piombo, fu dato
il suo luogo a Bastiano viniziano, pittore di gran nome, et a Giovanni sopra
quello una pensione di ducati ottanta di camera. Dopo, essendo cessati in
gran parte i travagli del Pontefice e quietate le cose di Roma, fu da Sua
Santità mandato Giovanni con molte promesse a Firenze a fare nella
sagrestia nuova di San Lorenzo, stata adorna d'eccellentissime sculture da
Michelagnolo, gl'ornamenti della tribuna piena di quadri sfondati che
diminuiscono a poco a poco verso il punto del mezzo. Messovi dunque
mano Giovanni, la condusse, con l'aiuto di molti suoi uomini, ottimamente
a fine con bellissimi fogliami, rosoni et altri ornamenti di stucco e d'oro. Ma
in una cosa mancò di giudizio: conciò sia che nelle fregiature piane che
fanno le costole della volta et in quelle che vanno a traverso rigirando i
quadri, fece alcuni fogliami, ucelli, maschere e figure che non si scorgono
punto dal piano per la distanza del luogo, tuttoché siano bellissime, e
perché sono tramezzate di colori; là dove, se l'avesse fatte colorite
senz'altro, si sarebbono vedute e tutta l'opera stata più allegra e più ricca.
Non restava a farsi di quest'opera se non quanto arebbe potuto finire in
quindici giorni, riandandola in certi luoghi, quando venuta la nuova della
morte di papa Clemente, venne manco a Giovanni ogni speranza, e di
quello in particolare che da quel Pontefice aspettava per guiderdone di
quest'opera. Onde accortosi, benché tardi, quanto siano le più volte fallaci
le speranze delle corti e come restino ingannati coloro che si fidano nelle