Page 1255 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI BATTISTA FRANCO PITTORE VINIZIANO



Battista Franco viniziano, avendo nella sua prima fanciullezza atteso al
disegno come colui che tendeva alla perfezione di quell'arte, se n'andò di
venti anni a Roma dove, poiché per alcun tempo con molto studio ebbe

atteso al disegno e vedute le maniere di diversi, si risolvé non volere altre
cose studiare, né cercare d'imitare, che i disegni, pitture e sculture di
Michelagnolo; per che, datosi a cercare, non rimase schizzo, bozza o cosa

non che altro stata ritratta da Michelagnolo, che egli non disegnasse. Onde
non passò molto che fu de' primi disegnatori che frequentassino la capella
di Michelagnolo, e, che fu più, stette un tempo senza volere dipignere o
fare altra cosa che disegnare. Ma venuto l'anno 1536, mettendosi a ordine
un grandissimo e sontuoso apparato da Antonio da San Gallo per la venuta

di Carlo Quinto imperatore, nel quale furono adoperati tutti gl'artefici buoni
e cattivi, come in altro luogo s'è detto, Raffaello da Monte Lupo, che avea
a fare l'ornamento di ponte Sant'Agnolo e le dieci statue che sopra vi

furono poste, disegnò di far sì che Battista fusse adoperato anch'egli,
avendolo visto fino disegnatore e giovane di bell'ingegno e di fargli dare da
lavorare ad ogni modo; e così parlatone col San Gallo, fece tanto, che a
Battista furono date a fare quattro storie grandi a fresco di chiaro scuro
nella facciata della porta Capena, oggi detta di San Bastiano, per la quale

aveva ad entrare l'imperatore; nelle quali Battista, senz'avere mai più
tocco colori, fece sopra la porta l'arme di papa Paulo Terzo e quella di esso
Carlo imperatore et un Romulo che metteva sopra quella del Pontefice un

regno papale e sopra quella di Cesare una corona imperiale; il quale
Romulo, che era una figura di cinque braccia, vestita all'antica e con la
corona in testa, aveva dalla destra Numa Pompilio e dalla sinistra Tullo
Ostilio, e sopra queste parole: "Quirinus Pater". In una delle storie, che
erano nelle facciate de' torrioni che mettono in mezzo la porta, era il

maggior Scipione che trionfava di Cartagine, la quale avea fatta tributaria
del popolo romano, e nell'altra a man ritta era il trionfo di Scipione minore,
che la medesima avea rovinata e disfatta. In uno di due quadri che erano

fuori de' torrioni nella faccia dinanzi, si vedeva Annibale sotto le mura di
Roma essere ributtato dalla tempesta, e nell'altro a sinistra Flacco entrare
per quella porta al soccorso di Roma contra il detto Annibale. Le quali tutte
storie e pitture, essendo le prime di Battista, e rispetto a quelle degl'altri
furono assai buone e molto lodate; e se Battista avesse prima cominciato a

dipignere et andare praticando tal volta i colori e maneggiare i pennegli,
non ha dubbio che averebbe passato molti; ma lo stare ostinato in una
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