Page 1259 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Firenze dell'Ordine di Camaldoli et oggi è capo da sé in cambio del
monasterio di San Benedetto, che fu per l'assedio di Firenze rovinato fuor
della porta a Pinti, vi fece le già dette storie del chiostro, mentre Ridolfo
faceva la tavola e gl'ornamenti dell'altar maggiore. E quelle finite, come s'è

detto nella vita di Ridolfo, adornarno d'altre pitture quel santo luogo, che è
molto celebre e nominato per i molti miracoli che vi fa la Vergine madre
del Figliuol di Dio.

Dopo, tornato Battista a Roma, quando a punto s'era scoperto il Giudizio di
Michelagnolo, come quelli che era studioso della maniera e delle cose di
quell'uomo, il vide volentieri e con infinita maraviglia il disegnò tutto; e poi

risolutosi a stare in Roma, a Francesco cardinale Cornaro, il quale aveva
rifatto a canto a San Piero il palazzo che abitava e risponde nel portico
verso Camposanto, dipinse sopra gli stucchi una loggia che guarda verso la
piazza, facendovi una sorte di grottesche tutte piene di storiette e di

figure; la qual opera, che fu fatta con molta fatica e diligenza, fu tenuta
molto bella. Quasi ne' medesimi giorni, che fu l'anno 1538, avendo fatto
Francesco Salviati una storia in fresco nella Compagnia della Misericordia, e
dovendo dargli l'ultimo fine e mettere mano ad altre, ché molti particolari

disegnavano farvi, per la concorrenza che fu fra lui et Iacopo del Conte,
non si fece altro; la qual cosa intendendo Battista, andò cercando, con
questo mezzo, occasione di mostrarsi da più di Francesco et il migliore
maestro di Roma; perciò che adoperando amici e mezzi fece tanto, che

monsignor della Casa, veduto un suo disegno, gliene allogò. Per che,
messovi mano, vi fece a fresco San Giovanni Battista fatto pigliare da
Erode e mettere in prigione. Ma con tutto che questa pittura fusse condotta
con molta fatica, non fu a gran pezzo tenuta pari a quella del Salviati, per

essere fatta con stento grandissimo e d'una maniera cruda e malinconica,
che non aveva ordine nel componimento, né in parte alcuna punto di quella
grazia e vaghezza di colorito che aveva quella di Francesco. E da questo si
può fare giudizio, che coloro i quali seguitando quest'arte si fondano in far

bene un torso, un braccio et una gamba o altro membro ben ricerco di
muscoli, e che l'intendere bene quella parte sia il tutto, sono ingannati;
perciò che una parte non è il tutto dell'opera, e quegli la conduce
interamente perfetta e con bella e buona maniera, che fatte bene le parti

sa farle proporzionatamente corrispondere al tutto, e che oltre ciò fa che la
composizione delle figure esprime e fa bene quell'effetto che dee fare
senza confusione. E sopra tutto si vuole avvertire che le teste siano vivaci,
pronte, graziose e con bell'arte, e che la maniera non sia cruda, ma sia

negl'ignudi tinta talmente di nero, ch'ell'abbiano rilievo, sfugghino e si
allontanino secondo che fa bisogno, per non dir nulla delle prospettive de'
paesi e dell'altre parti che le buone pitture richieggiono; né che nel servirsi
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