Page 1256 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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certa openione che hanno molti, i quali si fanno a credere che il disegno
basti a chi vuol dipignere, gli fece non piccolo danno. Ma con tutto ciò egli
si portò molto meglio che non fecero alcuni di coloro che fecero le storie
dell'arco di San Marco, nel quale furono otto storie, cioè quattro per banda,
che le migliori di tutte furono parte fatte da Francesco Salviati e parte da
un Martino et altri giovani tedeschi, che pur allora erano venuti a Roma per
imparare; né lascerò di dire a questo proposito che il detto Martino, il quale
molto valse nelle cose di chiaro scuro, fece alcune battaglie con tanta
fierezza e sì belle invenzioni in certi affronti e fatti d'arme fra cristiani e
turchi, che non si può far meglio. E, quello che fu cosa maravigliosa, fece il
detto Martino e' suoi uomini quelle tele con tanta sollecitudine e prestezza,
perché l'opera fusse finita a tempo, che non si partivano mai dal lavoro, e
perché era portato loro continuamente da bere e di buon greco, fra lo stare
sempre ubriachi e riscaldati dal furor del vino e la pratica del fare, feciono
cose stupende. Quando dunque videro l'opera di costoro il Salviati e
Battista et il Calavrese, confessarono esser necessario che chi vuole esser
pittore cominci ad adoperare i pennegli a buon'ora; la qual cosa avendo poi
meglio discorsa da sé, Battista cominciò a non mettere tanto studio in
finire i disegni, ma a colorire alcuna volta.
Venendo poi il Monte Lupo a Fiorenza, dove si faceva similmente
grandissimo apparato per ricevere il detto imperatore, Battista venne seco,
et arrivati trovarono il detto apparato condotto a buon termine. Pure,
essendo Battista messo in opera, fece un basamento tutto pieno di figure e
trofei, sotto la statua che al canto de' Carnesecchi avea fatta fra'
Giovann'Agnolo Montorsoli. Per che, conosciuto fra gl'artefici per giovane
ingegnoso e valente, fu poi molto adoperato nella venuta di madama
Margherita d'Austria, moglie del duca Alessandro, e particolarmente
nell'apparato che fece Giorgio Vasari nel palazzo di Messer Ottaviano de'
Medici, dove avea la detta signora ad abitare. Finite queste feste, si mise
Battista a disegnare con grandissimo studio le statue di Michelagnolo che
sono nella sagrestia nuova di San Lorenzo; dove allora essendo volti a
disegnare e fare di rilievo tutti i scultori e pittori di Firenze, fra essi
acquistò assai Battista, ma fu nondimeno conosciuto l'error suo, di non
aver mai voluto ritrarre dal vivo o colorire, né altro fare che imitare statue
e poche altre cose, che gli avevano fatto in tal modo indurare et insecchire
la maniera, che non se la potea levar da dosso, né fare che le sue cose non
avessono del duro e del tagliente, come si vide in una tela dove fece con
molta fatica e diligenza Lucrezia romana violata da Tarquinio.
Dimorando dunque Battista in fra gli altri e frequentando la detta
sagrestia, fece amicizia con Bartolomeo Amannati scultore, che in
compagnia di molti altri là studiavano le cose del Buonarroto; e fu sì fatta