Page 1257 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'amicizia, che il detto Amanati si tirò in casa Battista et il Genga da Urbino,
e di compagnia vissero alcun tempo insieme et attesero con molto frutto
agli studii dell'arte. Essendo poi stato morto l'anno 1536 il duca Alessandro
e creato in suo luogo il signor Cosimo de' Medici, molti de' servitori del

Duca morto rimasero a' servigii del nuovo et altri no, e fra quelli che si
partirono fu il detto Giorgio Vasari, il quale tornandosi ad Arezzo con animo
di non più seguitare le corti, essendogli mancato il cardinale Ippolito de'
Medici, suo primo signore, e poi il duca Alessandro, fu cagione che Battista

fu messo al servizio del duca Cosimo et a lavorare in guardaroba, dove
dipinse in un quadro grande, ritraendogli da uno di fra' Bastiano e da uno
di Tiziano, papa Clemente et il cardinale Ippolito, e da un del Puntormo il
duca Alessandro. Et ancor che questo quadro non fusse di quella perfezione

che si aspettava, avendo nella medesima guardaroba veduto il cartone di
Michelagnolo del Noli me tangere che aveva già colorito il Puntormo, si
mise a far un cartone simile, ma di figure maggiori, e ciò fatto ne dipinse
un quadro nel quale si portò molto meglio quanto al colorito; et il cartone

che ritrasse, come stava apunto quel del Buonarroto, fu bellissimo e fatto
con molta pacienza. Essendo poi seguita la cosa di Monte Murlo, dove
furono rotti e presi i fuorusciti e rebelli del Duca, con bella invenzione fece
Battista una storia della battaglia seguita, mescolata di poesia a suo

capriccio, che fu molto lodata, ancor che in essa si riconoscessino nel fatto
d'arme e far de' prigioni molte cose state tolte di peso dall'opere e disegni
del Buonarroto; perciò che essendo nel lontano il fatto d'arme, nel dinanzi
erano i cacciatori di Ganimede che stavano a mirar l'uccello di Giove che se

ne portava il giovinetto in cielo; la quale parte tolse Battista dal disegno di
Michelagnolo, per servirsene e mostrare che il Duca giovinetto, nel mezzo
de' suoi amici, era per virtù di Dio salito in cielo, o altra cosa somigliante.
Questa storia dico, fu prima fatta da Battista in cartone e poi dipinta in un

quadro con estrema diligenza, et oggi è con l'altre dette opere sue nelle
sale di sopra del palazzo de' Pitti, che ha fatto ora finire del tutto sua
eccellenza illustrissima.

Essendosi dunque Battista con queste et alcun'altre opere trattenuto al
servizio del Duca, insino a che egli ebbe presa per donna la signora donna
Leonora di Tolledo, fu poi nell'apparato di quelle nozze adoperato all'arco

trionfale della porta al Prato, dove gli fece fare Ridolfo Ghirlandaio alcune
storie de' fatti del signor Giovanni padre del duca Cosimo. In una delle
quali si vedeva quel signore passare i fiumi del Po e dell'Adda, presente il
cardinale Giulio de' Medici che fu papa Clemente Settimo, il signor Prospero

Colonna et altri signori, e nell'altro la storia del riscatto di San Secondo.
Dall'altra banda fece Battista in un'altra storia la città di Milano et intorno a
quella il campo della lega, che partendosi vi lascia il detto signor Giovanni;
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