Page 1258 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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nel destro fianco dell'arco fece in un'altra da un lato l'Occasione, che
avendo i capegli sciolti, con una mano gli porge al signor Giovanni, e
dall'altro Marte che similmente gli porgeva la spada. In un'altra storia sotto
l'arco era di mano di Battista il signor Giovanni che combatteva fra il
Tesino e Biegrassa, sopra ponte Rozzo, difendendolo, quasi un altro Orazio,
con incredibile bravura. Dirimpetto a questa era la presa di Caravaggio et
in mezzo alla battaglia il signor Giovanni che passava fra ferro e fuoco per
mezzo l'esercito nimico senza timore; fra le colonne a man ritta era in un
ovato Garlasso preso dal medesimo con una sola compagnia di soldati, et a
man manca fra l'altre due colonne il bastione di Milano tolto a' nemici. Nel
frontone che rimaneva alle spalle di chi entrava era il detto signore
Giovanni a cavallo sotto le mura di Milano, che giostrando a singolar
battaglia con un cavaliere, lo passava da banda a banda con la lancia;
sopra la cornice maggiore, che va a trovare il fine dell'altra cornice, dove
posa il frontespizio, in un'altra storia grande fatta da Battista con molta
diligenza, era nel mezzo Carlo Quinto imperadore, che coronato di lauro
sedeva sopra uno scoglio con lo scetro in mano, et a' piedi gli giaceva il
fiume Betis con un vaso che versava da due bocche, et a canto a questo
era il fiume Danubio che con sette bocche versava le sue acque nel mare.
Io non farò qui menzione d'un infinito numero di statue che in questo arco
accompagnavano le dette et altre pitture, perciò che bastandovi dire al
presente quello che appartiene a Battista Franco, non è mio ufficio quello
raccontare che da altri nell'apparato di quelle nozze fu scritto lungamente
senza che, essendosi parlato dove facea bisogno de' maestri delle dette
statue, superfluo sarebbe qualunche cosa qui se ne dicessi, e
massimamente non essendo le dette statue in piedi, onde possano esser
vedute e considerate. Ma tornando a Battista, la migliore cosa che facesse
in quelle nozze fu uno dei dieci sopra detti quadri che erano nell'apparato
del maggior cortile del palazzo de' Medici, nel quale fece di chiaro scuro il
duca Cosimo investito di tutte le ducali insegne. Ma con tutto che vi usasse
diligenza, fu superato, dal Bronzino e da altri che avevano manco disegno
di lui, nell'invenzione, nella fierezza e nel maneggiare il chiaro scuro,
atteso (come s'è detto altra volta) che le pitture vogliono essere condotte
facili e poste le cose a' luoghi loro con giudizio e senza uno certo stento e
fatica che fa le cose parere dure e crude; oltra che il troppo ricercarle le fa
molte volte venir tinte e le guasta. Perciò che lo star loro tanto a torno
toglie tutto quel buono che suole fare la facilità e la grazia e la fierezza; le
quali cose, ancor che in gran parte vengano e s'abbiano da natura, si
possono anco in parte acquistare dallo studio e dall'arte. Essendo poi
Battista condotto da Ridolfo Ghirlandaio alla Madonna di Vertigli in
Valdichiana, il qual luogo era già membro del monasterio degl'Angeli di