Page 1264 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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capricciose invenzioni e strani ghiribizzi del suo intelletto che ha lavorato a
caso e senza disegno, quasi mostrando che quest'arte è una baia. Ha
costui alcuna volta lasciato le bozze per finire, tanto a fatica sgrossate, che
si veggiono i colpi de' pennegli fatti dal caso e dalla fierezza, più tosto che
dal disegno e dal giudizio. Ha dipinto quasi di tutte le sorti pitture a fresco,
a olio, ritratti di naturale et ad ogni pregio, di maniera, che con questi suoi
modi ha fatto e fa la maggior parte delle pitture che si fanno in Vinezia. E
perché nella sua giovanezza si mostrò in molte bell'opere di gran giudizio,
se egli avesse conosciuto il gran principio che aveva dalla natura et
aiutatolo con lo studio e col giudizio, come hanno fatto coloro che hanno
seguitato le belle maniere de' suoi maggiori e non avesse come ha fatto
tirato via di pratica, sarebbe stato uno de' maggiori pittori che avesse
avuto mai Vinezia. Non che per questo si toglia che non sia fiero e buon
pittore e di spirito svegliato, capriccioso e gentile.
Essendo dunque stato ordinato dal senato che Iacopo Tintoretto e Paulo
Veronese, allora giovani di grande speranza, facessero una storia per uno
nella sala del gran consiglio, et una Orazio figliuolo di Tiziano, il Tintoretto
dipinse nella sua Federigo Barbarossa coronato dal Papa, figurandovi un
bellissimo casamento et intorno al Pontefice gran numero di cardinali e di
gentiluomini viniziani, tutti ritratti di naturale, e da basso la musica del
Papa, nel che tutto si portò di maniera, che questa pittura può stare a
canto a quella di tutti e d'Orazio detto, nella quale è una battaglia fatta a
Roma fra i todeschi del detto Federigo et i romani, vicina a Castel
Sant'Agnolo et al Tevere; et in questa è fra l'altre cose un cavallo in iscorto
che salta sopra un soldato armato, che è bellissimo; ma vogliono alcuni
che in quest'opera Orazio fusse aiutato da Tiziano suo padre. Appresso a
queste Paulo Veronese, del quale si è parlato nella vita di Michele San
Michele, fece nella sua il detto Federigo Barbarossa che apprestatosi alla
corte bacia la mano a papa Ottaviano in pregiudizio di papa Alessandro
Terzo, et oltre a questa storia, che fu bellissima, dipinse Paulo sopra una
finestra quattro gran figure: il Tempo, l'Unione con un fascio di bacchette,
la Pacienza e la Fede, nelle quali si portò bene quanto più non saprei dire.
Non molto dopo, mancando un'altra storia in detta sala, fece tanto il
Tintoretto con mezzi e con amici, ch'ella gli fu data a fare, onde la
condusse di maniera, che fu una maraviglia e che ella merita di essere fra
le migliori cose, che mai facesse, annoverata: tanto poté in lui il disporsi di
voler paragonare, se non vincere e superare, i suoi concorrenti che
avevano lavorato in quel luogo. E la storia che egli vi dipinse, acciò anco da
quei che non sono dell'arte sia conosciuta, fu papa Alessandro che
scomunica et interdice Barbarossa, et il detto Federigo che per ciò fa che i
suoi non rendono più ubidienza al Pontefice. E fra l'altre cose capricciose