Page 1267 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1267
pose dove aveva da stare. Onde ragunatasi una mattina la compagnia per
vedere i detti disegni e risolversi, trovando il Tintoretto avere finita l'opera
del tutto e postala al luogo suo. Per che adirandosi con esso lui e dicendo
che avevano chiesto disegni e non datogli a far l'opera, rispose loro che
quello era il suo modo di disegnare, che non sapeva far altrimenti e che i
disegni e modelli dell'opere avevano a essere a quel modo per non
ingannare nessuno; e finalmente, che se non volevano pagargli l'opera e le
sue fatiche, che le donava loro. E così dicendo, ancor che avesse molte
contrarietà, fece tanto, che l'opera è ancora nel medesimo luogo. In questa
tela adunque è dipinto in un cielo Dio Padre che scende con molti Angeli ad
abracciare San Rocco, e nel più basso sono molte figure che significano o
vero rappresentano l'altre scuole maggiori di Vinezia, come la Carità, S.
Giovanni Evangelista, la Misericordia, S. Marco e S. Teodoro, fatte tutte
secondo la sua solita maniera. Ma perciò che troppo sarebbe lunga opera
raccontare tutte le pitture del Tintoretto, basti avere queste cose ragionato
di lui, che è veramente valente uomo e pittore da essere lodato.
Essendo ne' medesimi tempi in Vinezia un pittore chiamato Brazacco,
creato di casa Grimani, il quale era stato in Roma molti anni, gli fu per
favori dato a dipignere il palco della sala maggiore de' Cavi de' dieci. Ma
conoscendo costui non poter far da sé et avere bisogno d'aiuto, prese per
compagni Paulo da Verona e Battista Farinato, compartendo fra sé e loro
nove quadri di pitture a olio che andavano in quel luogo: cioè quattro ovati
ne' canti, quattro quadri bislunghi et un ovato maggiore nel mezzo, e
questo con tre de' quadri dato a Paulo Veronese, il quale vi fece un Giove
che fulmina i vizii et altre figure. Prese per sé due degl'altri ovati minori
con un quadro, e due ne diede a Battista. In uno è Nettunno dio del mare
e, ne gl'altri, due figure per ciascuno, dimostranti la grandezza e stato
pacifico e quieto di Vinezia; et ancora che tutti e tre costoro si portassono
bene, meglio di tutti si portò Paulo Veronese, onde meritò che da que'
signori gli fusse poi allogato l'altro palco ch'è a canto a detta sala, dove
fece a olio, insieme con Battista Farinato, un S. Marco in aria sostenuto da
certi Angeli, e da basso una Vinezia in mezzo alla Fede, Speranza e Carità,
la quale opera ancor che fusse bella, non fu in bontà pari alla prima. Fece
poi Paulo solo nella Umiltà, in un ovato grande d'un palco, un'assunzione di
Nostra Donna con altre figure, che fu una lieta, bella e ben intesa pittura.
È stato similmente a' dì nostri buon pittore in quella città Andrea
Schiavone, dico buono perché ha pur fatto tal volta per disgrazia alcuna
buon'opera e perché ha imitato sempre, come ha saputo il meglio, le
maniere de' buoni. Ma perché la maggior parte delle sue cose sono stati
quadri, che sono per le case de' gentiluomini, dirò solo d'alcune che sono
publiche: nella chiesa di San Sebastiano in Vinezia, alla capella di quegli da