Page 1271 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giovanfrancesco in un gran tondo di mezzo rilievo una Nunziata, con una
prospettiva bellissima, nella quale gli aiutò Raffaello Bello pittore e Niccolò
Soggi, che gettata di bronzo riuscì di sì rara bellezza, che non si poteva
vedere più bell'opera di quella, la quale fu mandata al re di Spagna.
Condusse poi di marmo in un altro tondo simile una Nostra Donna col
Figliuolo in collo e San Giovanni Battista fanciulletto, che fu messo nella
prima sala del magistrato de' Consoli dell'arte di Por Santa Maria. Per
quest'opere essendo venuto in molto credito Giovanfrancesco, i consoli
dell'arte de' Mercatanti avendo fatto levare certe figuracce di marmo che
erano sopra le tre porte del tempio di San Giovanni, già state fatte, come
s'è detto, nel milledugento e quaranta, et allogate al Contucci Sansovino
quelle che si avevano in luogo delle vecchie a mettere sopra la porta che è
verso la Misericordia, allogarono al Rustico quelle che si avevano a porre
sopra la porta che è volta verso la canonica di quel tempio, acciò facesse
tre figure di bronzo di braccia quattro l'una e quelle stesse che vi erano
vecchie, cioè un San Giovanni che predicasse e fusse in mezzo a un fariseo
et a un levite. La quale opera fu molto conforme al gusto di
Giovanfrancesco, avendo a essere posta in luogo sì celebre e di tanta
importanza, et oltre ciò per la concorrenza d'Andrea Contucci. Messovi
dunque subitamente mano e fatto un modelletto piccolo, il quale superò
con l'eccellenza dell'opera, ebbe tutte quelle considerazioni e diligenza che
una sì fatta opera richiedeva. La quale finita, fu tenuta in tutte le parti la
più composta e meglio intesa che per simile fusse stata fatta insino allora,
essendo quelle figure d'intera perfezione e fatte nell'aspetto con grazia e
bravura terribile. Similmente le bracce ignude e le gambe sono benissimo
intese et appiccate alle congiunture tanto bene, che non è possibile far più.
E, per non dir nulla delle mani e de' piedi, che graziose attitudini e che
gravità eroica hanno quelle teste? Non volle Giovanfrancesco mentre
conduceva di terra quest'opera altri a torno che Lionardo da Vinci, il quale
nel fare le forme, armarle di ferri et insomma sempre insino a che non
furono gettate le statue, non l'abbandonò mai, onde credono alcuni, ma
però non ne sanno altro, che Lionardo vi lavorasse di sua mano, o almeno
aiutasse Giovanfrancesco col consiglio e buon giudizio suo. Queste statue,
le quali sono le più perfette e meglio intese che siano state mai fatte di
bronzo da maestro moderno, furono gettate in tre volte e rinette nella
detta casa dove abitava Giovanfrancesco nella via de' Martelli, e così
gl'ornamenti di marmo che sono intorno al San Giovanni, con le due
colonne, cornici et insegna dell'arte de' Mercatanti. Oltre al San Giovanni,
che è una figura pronta e vivace, vi è un zuccone grassotto, che è
bellissimo; il quale, posato il braccio destro sopra un fianco, con un pezzo
di spalla nuda, e tenendo con la sinistra mano una carta dinanzi agl'occhi,