Page 1351 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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una gran parte dell'antichità di Roma, per portare le forme in Francia e
gettarne poi statue di bronzo simili all'antiche; della qual cosa speditosi il
Primaticcio, nell'andare in Francia condusse seco il Vignuola per servirsene
nelle cose di architettura e perché gl'aiutasse a gettare di bronzo le dette
statue che avevano formate, sì come nell'una e nell'altra cosa fece con
molta diligenza e giudizio. E passati duoi anni, se ne tornò a Bologna,
secondo che aveva promesso al conte Filippo Pepoli, per attendere alla
fabrica di San Petronio. Nel qual luogo consumò parecchi anni in
ragionamenti e dispute con alcuni, che seco in quei maneggi competevano,
senza avere fatto altro che condurre e fatto fare con i suoi disegni il navilio
che condusce le barche drento a Bologna, là dove prima non si
accostavano a tre miglia, della qual opera non fu mai fatta né la più utile
né la migliore, ancor che male ne fosse rimunerato il Vignuola, inventore di
così utile e lodevole impresa. Essendo poi l'anno 1550 creato papa Giulio
Terzo, per mezzo del Vasari fu accommodato il Vignuola per architetto di
Sua Santità e datogli particolar cura di condurre l'Acqua Vergine, e d'essere
sopra le cose della vigna di esso papa Giulio, che prese volentieri a suo
servigio il Vignuola per avere avuto cognizione di lui quando fu legato di
Bologna. Nella quale fabrica et altre cose che fece per quel Pontefice, durò
molta fatica, ma ne fu male remunerato. Finalmente avendo Alessandro
cardinale Farnese conosciuto l'ingegno del Vignuola e sempre molto
favoritolo nel fare la sua fabrica e palazzo di Caprarola, volle che tutto
nascesse dal capriccio, disegno et invenzione del Vignuola, e nel vero non
fu punto manco il giudizio di quel signore in fare elezione d'un eccellente
architettore, che la grandezza dell'animo in mettere mano a così grande e
nobile edifizio, il quale, ancor che sia in luogo che si possa poco godere
dall'universale essendo fuor di mano, è nondimeno cosa maravigliosa per
sito e molto il proposito per chi vuole ritirarsi alcuna volta dai fastidii e
tumulti della città. Ha dunque questo edificio forma di pentagono ed è
spartito in quattro appartamenti senza la parte dinanzi, dove è la porta
principale, dentro alla quale parte dinanzi è una loggia di palmi quaranta in
larghezza et ottanta in lunghezza; in su uno de' lati è girata, in forma
tonda, una scala a chiocciola di palmi dieci nel vano degli scaglioni, e venti
è il vano del mezzo che dà lume a detta scala, la quale gira dal fondo per
insino all'altezza del terzo appartamento più alto, e la detta scala si regge
tutta sopra colonne doppie, con cornici che girano in tondo secondo la
scala, che è ricca e varia, cominciando dall'ordine dorico e seguitando il
ionico, corinto e composto, con richezza di balaustri, nicchie et altre
fantasie, che la fanno essere cosa rara e bellissima. Dirimpetto a questa
scala, cioè in sull'altro de' canti che mettono in mezzo la detta loggia
dell'entrata, è un appartamento di stanze che comincia da un ricetto tondo,