Page 1356 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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medesimo luogo, è quando si trovò il vestire d'erbe e d'altre cose
salvatiche, che troppo sarebbe volere il tutto pienamente raccontare. Di
questa si entra nella seconda camera, dedicata al Sonno, la quale quando
ebbe Taddeo a dipignere ebbe queste invenzioni dal comendatore

Anniballe Caro, di commessione del cardinale. E perché meglio s'intenda il
tutto, porremo qui l'aviso del Caro, con le sue proprie parole, che sono
queste:



I soggetti che il cardinale mi ha comandato che io vi dia, per le pitture del
palazzo di Caprarola, non basta che vi si dichino a parole, perché oltre
all'invenzione vi si ricerca la disposizione, l'attitudini, i colori et altre
avertenze assai, secondo le descrizioni che io truovo delle cose che mi ci

paiono al proposito; per che distendarò in carta tutto che sopra ciò mi
occorre più brevemente e più distintamente ch'io potrò. E prima, quanto
alla camera della volta piatta, che d'altro per ora non mi ha dato carico, mi

pare che essendo ella destinata per il letto della propria persona di sua
signoria illustrissima, vi si debbano fare cose convenienti al luogo e fuor
dell'ordinario, sì quanto all'invenzione, come quanto all'artifizio. Ma per dir
prima il mio concetto in universale, vorrei che vi si facesse una Notte,
perché oltre che sarebbe appropriata al dormire, sarebbe cosa non molto

divulgata e sarebbe diversa dall'altre stanze e darebbe occasione a voi di
far cose belle e rare dell'arte vostra; perché i gran lumi e le grand'ombre
che ci vanno soglion dare assai di vaghezza e di rilievo alle figure, e' mi

piacerebbe che il tempo di questa Notte fosse in su l'alba, perché le cose
che vi si rapresenteranno siano verisimilmente visibili. E per venire ai
particolari et alla disposizion d'essi, è necessario che ci intendiamo prima
del sito e del ripartimento della camera. Diciamo adunque che ella sia,
come è, divisa in volta et in parete, o facciate che le vogliamo chiamare; la

volta poi in un sfondato di forma ovale nel mezzo et in quattro peducci
grandi in su' canti, i quali stringendosi di mano in mano e continuandosi
l'uno con l'altro lungo le facciate, abracciano il sopra detto ovato. Le parte

poi sono pur quattro e da un peduccio all'altro fanno quattro lunette; e per
dare il nome a tutte queste parti con le divisioni che faremo della camera
tutta, potremo nominare d'ogn'intorno le parti sue da ogni banda. Dividasi
dunque in cinque siti: il primo sarà da capo, e questo presupongo che sia
verso il giardino; il secondo, che sarà l'oposito a questo, diremo da' piè; il

terzo da man destra chiamaremo destro; il quarto dalla sinistra, sinistro; il
quinto, poiché sarà fra tutti questi, si dirà mezzo. E con questi nomi
nominando tutte le parti, diremo come dir lunetta da capo, facciata da

piedi, sfondato sinistro, corno destro, e se alcun'altra parte ci converrà
nominare; et ai peducci, che stanno nei canti fra dua di questi termini,
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