Page 1361 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che scenda a starsi con lui. Nel resto del vano del medesimo finestrone si
facci un'istoria e sia quella de' sagrificii lemurii, che usavano fare di notte
per cacciare i mali spiriti di casa. Il rito di questi era con le man lavate e co'
piedi scalzi andare attorno spargendo fava nera, rivolgendosela prima per
bocca e poi gittandosela dietro le spalle, e tra questi erano alcuni, che
sonando bacini e tali instrumenti di rame, facevano romore. Dal lato
sinistro dell'ovato si farà Mercurio nel modo ordinario con il suo cappelletto
alato, con i talari a' piedi, col caduceo alla sinistra, con borsa nella destra,
ignudo tutto, salvo con quello suo mantelletto nella spalla, giovane
bellissimo, ma di una bellezza naturale, senza artifizio alcuno; di volto
allegro, d'occhi spiritosi, sbarbato o di prima lanuggine, stretto nelle spalle
e di pel rosso. Alcuni gli pongono l'ali sopra l'orecchie e gli fanno uscire da'
capelli certe penne d'oro. L'attitudine fate a vostro modo, pur che mostri di
calarsi dal cielo per infonder sonno, e che rivolto verso la parte del letto,
paia di voler toccare il padiglione con la verga.
Nella facciata sinistra, nel corno verso la facciata da' piè, si potria fare i
Lari dèi, che sono due figliuoli i quali erano genii delle case private, cioè
due giovani vestiti di pelli di cani, con certi abiti soccinti e gittati sopra la
spalla sinistra per modo che venghino sotto la destra per mostrare che
siano disinvolti e pronti alla guardia di casa. Stiano a sedere l'uno a canto
l'altro, tenghino un'asta per ciascuno nella destra et in mezzo di essi sia un
cane, e disopra loro sia un piccolo capo di Vulcano, con un cappelletto in
testa et a canto con una tanaglia da fabbri. Nell'altro corno verso la
facciata da capo farei un Batto, che per avere rivelato le vacche rubate da
lui, sia convertito in sasso. Facciasi un pastor vecchio a sedere, che col
braccio destro e con l'indice mostri il luogo dove le vacche erano ascoste, e
col sinistro si appoggi a un pedone o vincastro, bastone de' pastori, e da
mezzo in giù sia sasso nero di colore di paragone in che fu convertito. Nel
resto poi del finestrone dipingasi l'istoria del sacrifizio, che faceano gli
antichi ad esso Mercurio, perché il sonno non si interrompesse. E per
figurare questo bisogna fare un altare con suvi la sua statua, a piede un
fuoco e d'intorno genti che vi gettano legne ad abruciare e che con alcune
tazze in mano piene di vino, parte ne spargano e parte ne beano.
Nel mezzo dell'ovato, per empier tutta la parte del cielo, farei il Crepuscolo,
come mezzano tra l'Aurora e la Notte. Per significare questo, truovo che si
fa un giovanetto tutto ignudo, talvolta con l'ali talvolta senza, con due
facelle accese, l'una delle quali faremo che si accenda a quella dell'Aurora
e l'altra che si stenda verso la Notte. Alcuni fanno che questo giovanetto
con le due faci medesime cavalchi sopra un cavallo del Sole o dell'Aurora,
ma questo non farebbe componimento a nostro proposito, però lo faremo
come di sopra e volto verso la Notte, ponendogli dietro fra le gambe una