Page 1364 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che mostrassero l'azzioni che fanno gl'uomini et anco gl'animali nell'ora che
ci aviam proposto. E cominciando pur da capo, farei nel fregio di quella
facciata, come cose appropriate all'Aurora, artefici, operari, gente di più
sorti, che già levate tornassero alli esercizi et alle fatiche loro, come fabbri

alla fucina, litterati alli studii, cacciatori alla campagna, mulattieri alla lor
via, e sopra tutto ci vorrei quella vecchiarella del Petrarca, che [dis]cinta e
scalza levatasi da filare accendesse il fuoco; e se vi pare farvi grottesche di
animali, fateci degl'uccelli che cantino, dell'oche che escano a pascere, de'

galli che annunziano il giorno e simili novelle. Nel fregio della facciata da'
piè, conforme alle tenebre, vi farei gente che andassero a frugnolo, spie,
adulteri, scalatori di finestre e cose tali, e per grottesche istrici, ricci, tassi,
un pavone con la ruota che significa la notte stellata, gufi, civette,

pipistrelli e simili. Nel fregio della facciata destra, per cose proporzionate
alla Luna, pescatori di notte naviganti alla busola, negromanti, streghe e
simili: per grottesche un fanale di lontano, reti, nasse con alcuni pesci
dentro, e granchi che pascessero al lume di luna, e se [il] luogo n'è capace,

un elefante inginocchioni che la adorasse; et ultimamente nel fregio della
facciata sinistra, matematici con i loro strumenti da misurare, ladri,
falsatori di monete, cavatori di tesori, pastori con le mandre ancor chiuse
intorno agli lor fuochi, e simili. E per animali vi farei lupi, volpe, scimie,

cuccie, e se altre vi sono di queste sorte maliziosi et insidiatori degl'altri
animali. In questa parte ho messo queste fantasie così a caso, per
accennare di che specie invenzioni vi si potessero fare, ma per non esser
cose che abbino bisogno di essere descritte, lasso che voi ve l'imaginiate a

vostro modo, sapendo che i pittori sono per lor natura ricchi e graziosi in
trovare di queste bizzarrie. Et avendo già ripiene tutte le parti dell'opera
così di dentro come di fuori della camera, non ci occorre dirvi altro, se non
che conferiate il tutto con monsignor illustrissimo e secondo il suo gusto,

agiungendovi o togliendone quel che bisogna, cerchiate voi dalla parte
vostra farvi onore. State sano.



Ma ancora che tutte queste belle invenzioni del Caro fussero capricciose,
ingegnose e lodevoli molto, non poté nondimeno Taddeo mettere in opera
se non quelle di che fu il luogo capace, che furono la maggior parte, ma
quelle che egli vi fece furono da lui condotte con molta grazia e bellissima
maniera.

A canto a questa, nell'ultima delle dette tre camere, che è dedicata alla

Solitudine, dipinse Taddeo, con l'aiuto de' suoi uomini, Cristo che predica
agl'Apostoli nel deserto e nei boschi, con un S. Giovanni a man ritta molto
ben lavorato. In un'altra storia, che è dirimpetto a questa, sono dipinte
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