Page 1360 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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azzione.
Dentro all'ovato medesimo, dalla parte destra, farassi una Luna. La sua
figura sarà di una giovane di anni circa diciotto, grande, di aspetto
virginale, simile ad Apollo, con le chiome lunghe, folte e crespe alquanto, o
con uno di quelli cappelli in capo che si dicano acidari, largo di sotto et
acuto e torto in cima come il corno del doge, con due ali verso la fronte,
che pendano e cuoprino l'orecchie e fuori della testa con due cornette,
come da una luna crescente, o secondo Apuleio con un tondo schiacciato,
liscio e risplendente a guisa di specchio in mezzo la fronte, che di qua e di
là abbia alcuni serpenti e sopra certe poche spighe, con una corona in capo
o di dittamo, secondo i Greci, o di diversi fiori, secondo Marziano, o di
elicriso, secondo alcun altri. La veste, chi vuol che sia lunga fino a' piedi,
chi corta fino alle ginocchia, succinta sotto le mamelle et attraversata sotto
l'ombilico alla ninfale, con un mantelletto in spalla affibbiato sul destro
muscolo, e con usattini in piede vagamente lavorati. Pausania alludendo
credo a Diana, la fa vestita di pelle di cervo; Apuleio, pigliandola forse per
Iside, gli dà un abito di velo sottilissimo di varii colori: bianco, giallo, rosso,
et un'altra veste tutta nera, ma chiara e lucida, sparsa di molte stelle con
una luna in mezzo e con un lembo d'intorno, con ornamenti di fiori e di
frutti pendente a guisa di fiocchi. Pigliate un di questi abiti, qual meglio vi
torna. Le braccia fate che siano ignude, con le lor maniche larghe, con la
destra tenga una face ardente, con la sinistra un arco allentato, il quale
secondo Claudiano è di corno e secondo Ovidio di oro. Fatelo come vi pare
et attaccategli il turcasso agl'omeri. Si truova in Pausania con doi serpenti
nella sinistra, et in Apuleio con un vaso dorato, col manico di serpe, il quale
pare come gonfio di veleno, e col piede ornato di foglie di palme; ma con
questo credo che vogli significare Iside; però mi risolvo che gli facciate
l'arco come disopra. Cavalchi un carro tirato da cavalli, un nero, l'altro
bianco, o se vi piacesse di variare, da un mulo, secondo Festo Pompeio, o
da giovenchi, secondo Claudiano et Ausonio, e facendo giovenchi vogliono
avere le corna molte piccole et una macchia bianca sul destro fianco.
L'attitudine della Luna deve essere di mirare sopra dal cielo dell'ovato
verso il corno dell'istessa facciata che guarda il giardino, dove sia posto
Endimione suo amante e s'inchini dal carro per baciarlo; e non si potendo
per la interposizione del ricinto lo vagheggi et illumini del suo splendore.
Per Endimione bisogna fare un bel giovane pastore, adormentato a' piè del
monte Lamio.
Nel corno dell'altra parte sia Pane, dio de' pastori, inamorato di lei, la
figura del quale è notissima. Pongaseli una sampogna al collo e con ambe
le mani stenda una matassa di lana bianca verso la Luna, con che fingono
che si acquistasse l'amore di lei e con questo presente mostri di pregarla