Page 1358 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Alba, Vermiglia e Rancia; per questo gli farei una vesta fino alla cintura,
candida, sottile e come trasparente; dalla cintura infino alle ginocchia una
sopraveste di scarlatto, con certi trinci e gruppi, che imitassero quei suoi
riverberi nelle nuvole quando è vermiglia; dalle ginocchia in giù fino a' piedi

di color d'oro per rappresentarla quando è rancia, avvertendo che questa
veste deve esser fessa, cominciando dalle cosce per fargli mostrare le
gambe ignude; e così la veste, come la sopraveste, siano scosse dal vento
e faccino pieghe e svolazzi. Le braccia vogliono essere ignude ancor esse

d'incarnagione pur di rose; negl'omeri gli si facciano l'ali di varii colori, in
testa una corona di rose, nelle mani gli si ponga una lampada, o una
facella accesa, o vero gli si mandi avanti un amore che porti una face et un
altro dopo, che con un'altra svegli Titone; sia posta a sedere in una sedia

indorata, sopra un carro simile, tirato o da un Pegaso alato o da dua
cavalli, che nell'un modo e nell'altro si dipigne. I colori de' cavalli siano
dell'uno splendente in bianco, dell'altro splendente in rosso per denotargli
secondo i nomi che Omero dà loro di Lampo e di Fetonte; facciasi sorgere

da una marina tranquilla, che mostri di esser crespa, luminosa e brillante.
Dietro nella facciata gli si facci dal corno destro Titone suo marito, e dal
sinistro Cefalo suo innamorato; Titone sia un vecchio tutto canuto sopra un
letto ranciato, o veramente in una culla, secondo quelli che per la gran

vecchiaia lo fanno rimbambito, e facciasi in attitudine di tenerla o di
vagheggiarla o di sospirarla, come la sua partita gli rincresce; Cefalo un
giovane bellissimo vestito di un farsetto soccinto nel mezzo, con i sua
usattini in piedi, con il dardo in mano, che abbi il ferro inorato, con un cane

a lato in modo di entrare in un bosco, come non curante di lei per l'amore
che porta alla sua Procri. Tra Cefalo e Titone, nel vano del finestrone dietro
l'Aurora, si faccino spontare alcuni pochi razzi di sole di splendore più vivo
di quel dell'Aurora, ma che sia poi impedito, che non si vegga, da una gran

donna, che li si pari dinanzi. Questa donna sarà la Vigilanza e vuol esser
così fatta, che paia illuminata dietro alle spalle dal sole che nasce e che
ella per prevenirlo si cacci dentro alla camera per il finestrone che si è
detto; la sua forma sia d'una donna alta, splendida, valorosa, con gl'occhi

bene aperti, con le ciglia ben inarcate, vestita di velo trasparente fino ai
piedi, succinta nel mezzo della persona, con una mano si appoggi a un'asta
e con l'altra raccolga una falda di gonna, stia ferma sul piè destro, e
tenendo il piè sinistro sospeso, mostri da un canto di posar saldamente e

dall'altro di avere pronti i passi; alzi il capo a mirare l'Aurora e paia
sdegnata che ella si sia levata prima di lei; porti in testa una celata con un
gallo suvi, il qual dimostri di battere l'ali e di cantare; e tutto questo dietro
l'Aurora; ma davanti a lei nel cielo dello sfondato farei alcune figurette di

fanciulle l'una dietro l'altra, quali più chiare e quali meno, secondo che elle
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