Page 1357 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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daremo nome dell'uno e dell'altro. Così determinaremo ancora di sotto nel
pavimento il sito del letto, il quale dovrà esser secondo me lungo la
facciata da' piè, con la testa volta alla faccia sinistra. Or nominate le parti
tutte, torniamo a dar forma a tutte insieme, di poi a ciascuna da sé.
Primieramente lo sfondato della volta, o veramente l'ovato, secondo che il
cardinale ha ben considerato, si fingerà che sia tutto cielo; il resto della
volta, che saranno i quattro peducci con quel ricinto che avemo già detto
che abbraccia intorno l'ovato, si farà parer che sia la parte non rotta dentro
dalla camera e che posi sopra le facciate con qualche bell'ordine di
architettura a vostro modo. Le quattro lunette vorrei che si fingessero
sfondate ancor esse, e dove l'ovato di sopra rappresenta cielo, queste
rappresentassero cielo, terra e mare di fuor della camera, secondo le figure
e l'istorie che vi si faranno. E perché, per esser la volta molto stiacciata, le
lunette riescano tante basse che non sono capaci se non di picciole figure,
io farei di ciascuna lunetta tre parti per longitudine, e lassando le streme a
filo con l'altezza de' peducci, sfonderei quella di mezzo sotto esso filo, per
modo che ella fusse come un finestrone alto e mostrasse il di fuora della
stanza con istorie e figure grandi a proporzione dell'altre; e le due
estremità che restano di qua e di là come corni di essa lunetta (che corni di
qui inanzi si dimandaranno), rimanessero basse, secondo che vengono dal
filo in su, per fare in ciaschedun di essi una figura a sedere o a giacere, o
dentro o di fuora della stanza, che le vogliate far parere, secondo che
meglio ritornerà; e questo che dico d'una lunetta, dico di tutt'e quattro.
Ripigliando poi tutta la parte di dentro della camera insieme, mi parrebbe
che ella dovesse esser per se stessa tutta in oscuro, se non quanto li
sfondati, così dell'ovato di sopra come de' finestroni dalli lati, gli dessero
non so che di chiaro, parte dal cielo con i lumi celesti, parte dalla terra con
fuochi che vi si faranno, come si dirà poi. E con tutto ciò dalla mezza stanza
in giù vorrei che quanto più si andasse verso il da piè, dove sarà la Notte,
tanto vi fusse più scuro, e così dall'altra metà in su, secondo che da mano
in mano più si avvicinasse al capo dove sarà l'Aurora, si andasse tutta via
più illuminando. Così disposto il tutto, veniamo a divisar i soggetti dando a
ciascheduna parte il suo.
Nell'ovato, che è nella volta, si facci a capo di essa, come avemo detto,
l'Aurora. Questa truovo che si puol fare in più modi, ma io scerrò di tutti
quello che a me pare che si possi far più graziosamente in pittura. Facciasi
dunque una fanciulla di quella bellezza che i poeti si ingegnano di
esprimere con parole, componendola di rose, d'oro, di porpora, di rugiada,
di simil vaghezze, e questo quanto ai colori e carnagione. Quanto all'abito,
componendone pur di molti uno che paia più al proposito, si ha da
considerare che ella, come ha tre stati e tre colori distinti, così ha tre nomi: