Page 1372 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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alcuni giorni si misse a contrafare con un pezzo di marmo una testa che
v'era d'un fauno vecchio antico e grinzo, che era guasta nel naso e nella
bocca rideva. Dove a Michelagnolo, che non aveva mai più tocco marmo né
scarpegli, successe il contrafarla così bene, che il Magnifico ne stupì, e visto

che fuor della antica testa di sua fantasia gli aveva trapanato la bocca e
fattogli la lingua e vedere tutti i denti, burlando quel signore con
piacevolezza, come era suo solito, gli disse: "Tu doveresti pur sapere che i
vecchi non hanno mai tutti i denti e sempre qualcuno ne manca loro".

Parve a Michelagnolo in quella semplicità, temendo et amando quel
signore, che gli dicesse il vero; né prima si fu partito, che subito gli roppe
un dente e trapanò la gengìa di maniera, che pareva che gli fussi caduto;
et aspettando con desiderio il ritorno del Magnifico, che venuto e veduto la

semplicità e bontà di Michelagnolo, se ne rise più d'una volta contandola
per miracolo a' suoi amici; e fatto proposito di aiutare e favorire
Michelagnolo, mandò per Lodovico suo padre e gliene chiese, dicendogli
che lo voleva tenere come un de' suoi figliuoli, et egli volentieri lo

concesse; dove il Magnifico gli ordinò in casa sua una camera, e lo faceva
attendere, dove del continuo mangiò alla tavola sua co' suoi figliuoli et
altre persone degne e di nobiltà, che stavano col Magnifico, dal quale fu
onorato. E questo fu l'anno seguente che si era acconcio con Domenico,

che aveva Michelagnolo da quindici anni o sedici; e stette in quella casa
quattro anni, che fu poi la morte del Magnifico Lorenzo nel 1492. Imperò in
quel tempo ebbe da quel signore Michelagnolo provisione, e per aiutare
suo padre, di cinque ducati il mese, e per rallegrarlo gli diede un mantello

pagonazzo, et al padre uno officio in dogana; vero è che tutti quei giovani
del giardino erano salariati, chi assai e chi poco, dalla liberalità di quel
magnifico e nobilissimo cittadino, e da lui mentre che visse furono
premiati. Dove in questo tempo consigliato dal Poliziano, uomo nelle

lettere singulare, Michelagnolo fece in un pezzo di marmo datogli da quel
signore la battaglia di Ercole coi centauri, che fu tanto bella che talvolta
per chi ora la considera non par di mano di giovane, ma di maestro
pregiato e consumato negli studii e pratico in quell'arte. Ella è oggi in casa

sua tenuta per memoria di Lionardo suo nipote come cosa rara che ell'è, il
quale Lionardo non è molti anni che aveva in casa per memoria di suo zio
una Nostra Donna di basso rilievo di mano di Michelagnolo di marmo alta
poco più d'un braccio, nella quale sendo giovanetto in questo tempo

medesimo, volendo contrafare la maniera di Donatello si portò sì bene che
par di man sua, eccetto che vi si vede più grazia e più disegno. Questa
donò Lionardo poi al duca Cosimo Medici, il quale la tiene per cosa
singularissima, non essendoci di sua mano altro basso rilievo che questo di

scultura.
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