Page 1374 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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liberò e lo trattenne appresso di sé più d'uno anno. Et un dì l'Aldovrando,
condottolo a vedere l'arca di San Domenico fatta, come si disse, da Giovan
Pisano e poi da maestro Niccolò da l'Arca scultori vecchi, e mancandoci un
Angelo che teneva un candelliere, et un San Petronio, figure d'un braccio

incirca, gli dimandò se gli bastasse l'animo di fargli: rispose di sì. Così,
fattogli dare il marmo, gli condusse, che son le miglior figure che vi sieno,
e gli fece dare Messer Francesco Aldovrando ducati trenta d'amendue.

Stette Michelagnolo in Bologna poco più d'uno anno e vi sarebbe stato più
per satisfare alla cortesia dello Aldovrandi, il quale l'amava e per il disegno
e perché piacendoli come toscano la pronunzia del leggere di Michelagnolo,

volentieri udiva le cose di Dante, del Petrarca e del Boccaccio et altri poeti
toscani. Ma perché conosceva Michelagnolo che perdeva tempo, volentieri
se ne tornò a Fiorenza e fé per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici di
marmo un San Giovannino, e poi dreto a un altro marmo si messe a fare un

Cupido che dormiva, quanto il naturale; e finito, per mezzo di Baldassarri
del Milanese fu mostro a Pierfrancesco per cosa bella, che giudicatolo il
medesimo gli disse: "Se tu lo mettessi sotto terra sono certo che
passerebbe per antico, mandandolo a Roma acconcio in maniera che

paressi vecchio, e ne caveresti molto più che a venderlo qui". Dicesi che
Michelagnolo l'acconciò di maniera che pareva antico, né è da
maravigliarsene perché aveva ingegno da far questo e meglio. Altri
vogliono che 'l Milanese lo portassi a Roma e lo sotterrassi in una sua

vigna, e poi lo vendessi per antico al cardinale San Giorgio ducati dugento.
Altri dicono che gliene vendé un che faceva per il Milanese, che scrisse a
Pierfrancesco che facessi dare a Michelagnolo scudi trenta, dicendo che più
del Cupido non aveva avuti, ingannando il cardinale Pierfrancesco e

Michelagnolo; ma inteso poi da chi aveva visto che 'l putto era fatto a
Fiorenza, tenne modi che seppe il vero per un suo mandato, e fece sì
l'agente del Milanese gl'ebbe a rimettere e riebbe il Cupido, il quale venuto
nelle mani al duca Valentino e donato da lui alla Marchesana di Mantova,

che lo condusse al paese dove oggi ancor si vede. Questa cosa non passò
senza biasimo del cardinale San Giorgio, il quale non conoscendo la virtù
dell'opera, che consiste nella perfezzione, che tanto son buone le moderne
quanto le antiche pur che sieno eccellenti, essendo più vanità quella di

coloro che van dietro più al nome che a' fatti; che di questa sorte d'uomini
se n'è trovato d'ogni tempo, che fanno più conto del parere che dell'essere.
Imperò questa cosa diede tanta riputazione a Michelagnolo che fu subito
condotto a Roma et acconcio col cardinale San Giorgio, dove stette vicino a

un anno, che come poco intendente di queste arti, non fece fare niente a
Michelagnolo. In quel tempo un barbiere del cardinale stato pittore, che
coloriva a tempera molto diligentemente, ma non aveva disegno, fattosi
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