Page 1373 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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E tornando al giardino del magnifico Lorenzo, era il giardino tutto pieno
d'anticaglie e di eccellenti pitture molto adorno, per bellezza, per studio,
per piacere ragunate in quel loco, del quale teneva di continuo
Michelagnolo le chiavi, e molto più era sollecito che gli altri in tutte le sue

azzioni, e con viva fierezza sempre pronto si mostrava. Disegnò molti mesi
nel Carmine alle pitture di Masaccio, dove con tanto giudizio quelle opere
ritraeva, che ne stupivano gli artefici e gli altri uomini di maniera, che gli
cresceva l'invidia insieme col nome. Dicesi che il Torrigiano, contratta seco

amicizia e scherzando, mosso da invidia di vederlo più onorato di lui e più
valente nell'arte, con tanta fierezza gli percosse d'un pugno il naso, che
rotto e stiacciatolo di mala sorte lo segnò per sempre; onde fu bandito di
Fiorenza il Torrigiano, come s'è detto altrove.

Morto il magnifico Lorenzo, se ne tornò Michelagnolo a casa del padre con
dispiacere infinito della morte di tanto uomo amico a tutte le virtù, dove

Michelagnolo comperò un gran pezzo di marmo e fecevi dentro un Ercole di
braccia quattro, che sté molti anni nel palazzo degli Strozzi, il quale fu
stimato cosa mirabile e poi fu mandato l'anno dello assedio in Francia al re
Francesco da Giovambatista della Palla. Dicesi che Piero de' Medici, che

molto tempo aveva praticato Michelagnolo, sendo rimasto erede di Lorenzo
suo padre mandava spesso per lui volendo comperare cose antiche di
camei et altri intagli; et una invernata che e' nevicò in Fiorenza assai, gli
fece fare di neve nel suo cortile una statua che fu bellissima, onorando

Michelagnolo di maniera per le virtù sue, che 'l padre cominciando a vedere
che era stimato fra i grandi, lo rivestì molto più onoratamente che non
soleva. Fece per la chiesa di Santo Spirito della città di Firenze un
Crocifisso di legno, che si pose et è sopra il mezzo tondo dello altare

maggiore a compiacenza del priore, il quale gli diede comodità di stanze;
dove molte volte scorticando corpi morti per studiare le cose di notomia,
cominciò a dare perfezzione al gran disegno che gl'ebbe poi. Avvenne che
furono cacciati di Fiorenza i Medici, e già poche settimane innanzi

Michelagnolo era andato a Bologna e poi a Venezia, temendo che non gli
avvenisse per essere familiare di casa qualche caso sinistro, vedendo
l'insolenzie e mal modo di governo di Piero de' Medici; e non avendo avuto
in Venezia trattenimento se ne tornò a Bologna; dove, avvenutogli

inconsideratamente disgrazia di non pigliare un contrasegno allo entrare
della porta per uscir fuori, come era allora ordinato per sospetto - ché
Messer Giovanni Bentivogli voleva che i forestieri che non avevano il
contrasegno fussino condennati in lire cinquanta di bolognini -, et

incorrendo Michelagnolo in tal disordine, né avendo il modo di pagare, fu
compassionevolmente veduto a caso da Messer Giovanfrancesco
Aldovrandi, uno de' sedici del governo, il quale fattosi contare la cosa lo
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