Page 1409 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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San Gallo et a molti altri lo disse liberamente; dove il San Gallo gli disse
che era sua arte la scultura e pittura, non le fortificazioni. Rispose
Michelagnolo che di quelle ne sapeva poco, ma che del fortificare, col
pensiero che lungo tempo ci aveva avuto sopra, con la sperienzia di quel

che aveva fatto, gli pareva sapere più che non aveva saputo né egli né
tutti que' di casa sua, mostrandogli in presenzia di tutti che ci aveva fatto
molti errori. E moltiplicando di qua e di là le parole, il Papa ebbe a por
silenzio, e non andò molto che e' portò disegnata tutta la fortificazione di

Borgo, che aperse gli occhi a tutto quello che s'è ordinato e fatto poi; e fu
cagione che il portone di Santo Spirito, che era vicino al fine ordinato dal
San Gallo, rimase imperfetto.

Non poteva lo spirito e la virtù di Michelagnolo restare senza far qualcosa,
e poiché non poteva dipignere, si messe attorno a un pezzo di marmo per
cavarvi drento quattro figure tonde maggiori che 'l vivo, facendo in quello

Cristo morto per dilettazione e passar tempo, e come egli diceva, perché
l'esercitarsi col mazzuolo lo teneva sano del corpo. Era questo Cristo come
deposto di croce, sostenuto dalla Nostra Donna entrandoli sotto et
aiutando con atto di forza Niccodemo fermato in piede e da una delle Marie

che lo aiuta, vedendo mancato la forza nella madre, che vinta dal dolore
non può reggere; né si può vedere corpo morto simile a quel di Cristo, che
cascando con le membra abbandonate fa attiture tutte diferenti non solo
degli altri suoi, ma di quanti se ne fecion mai: opera faticosa, rara in un

sasso e veramente divina; e questa, come si dirà di sotto, restò imperfetta
et ebbe molte disgrazie; ancora ch'egli avessi avuto animo che la dovessi
servire per la sepoltura di lui a' piè di quello altare dove e' pensava di
porla.

Avvenne che l'anno 1546 morì Antonio da San Gallo, onde mancato chi
guidassi la fabbrica di San Piero, furono varii pareri tra i deputati di quella

col Papa a chi dovessino darla. Finalmente credo che Sua Santità spirato da
Dio si risolvé di mandare per Michelagnolo; e ricercatolo di metterlo in
luogo suo, lo ricusò dicendo, per fuggire questo peso, che l'architettura non

era arte sua propria. Finalmente non giovando i preghi, il Papa gli comandò
che l'accettassi; dove con sommo suo dispiacere e contra sua voglia
bisognò che egli entrassi a quella impresa. Et un giorno fra gli altri
andando egli in San Piero a vedere il modello di legname che aveva fatto il
San Gallo e la fabbrica per esaminarla, vi trovò tutta la setta sangallesca,

che fattosi innanzi, il meglio che seppono dissono a Michelagnolo che si
rallegravano che il carico di quella fabbrica avessi a essere suo, e che quel
modello era un prato che non vi mancherebbe mai da pascere. "Vuoi dite il

vero", rispose loro Michelagnolo, volendo inferire, come e' dichiarò così a
un amico, per le pecore e buoi che non intendono l'arte; et usò dir poi
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