Page 1410 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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publicamente che il San Gallo l'aveva condotta cieca di lumi, e che aveva di
fuori troppi ordini di colonne l'un sopra l'altro, e che con tanti risalti,
aguglie e tritumi di membri teneva molto più dell'opera todesca, che del
buon modo antico o della vaga e bella maniera moderna; et oltre a questo,
che e' si poteva risparmiare cinquanta anni di tempo a finirla e più di
trecento mila scudi di spesa, e condurla con più maestà e grandezza e
facilità, e maggior disegno di ordine, bellezza e comodità. E lo mostrò poi
in un modello che e' fece per ridurlo a quella forma che si vede oggi
condotta l'opera, e fé conoscere quel che e' diceva essere verissimo.
Questo modello gli costò venticinque scudi e fu fatto in quindici dì; quello
del San Gallo passò, come s'è detto, quattro mila e durò molti anni. E da
questo et altro modo di fare si conobbe che quella fabbrica era una bottega
et un trafico da guadagnare, il quale si andava prolongando con intenzione
di non finirlo ma' da chi se l'avesse presa per incetta. Questi modi non
piacevono a questo uomo da bene, e per levarsegli d'attorno, mentre che 'l
Papa lo forzava a pigliare l'ufizio dello architettore di quella opera, disse
loro un giorno apertamente che eglino si aiutassino con gli amici e
facessino ogni opera che e' non entrassi in quel governo, perché se gli
avesse avuto tal cura, non voleva in quella fabbrica nessuno di loro; le
quali parole dette in publico l'ebbero per male, come si può credere, e
furono cagione che gli posono tanto odio, il quale crescendo ogni dì nel
vedere mutare tutto quell'ordine drento e fuori, che non lo lassorono mai
vivere, ricercando ogni dì varie e nuove invenzioni per travagliarlo, come si
dirà a suo luogo.
Finalmente papa Paulo gli fece un motu proprio, come lo creava capo di
quella fabbrica con ogni autorità e che e' potessi fare e disfare quel che
v'era, crescere e scemare e variare a suo piacimento ogni cosa, e volse che
il governo de' ministri tutti dependessino dalla volontà sua. Dove
Michelagnolo, visto tanta sicurtà e fede del Papa verso di lui, volse per
mostrare la sua bontà che fussi dichiarato nel motu proprio come egli
serviva la fabrica per l'amore de Dio e senza alcun premio, se bene il Papa
gli aveva prima dato il passo di Parma del fiume, che gli rendeva da
secento scudi, che lo perdé nella morte del duca Pier Luigi Farnese e per
scambio gli fu dato una cancelleria di Rimini di manco valore, di che non
mostrò curarsi, et ancora che il Papa gli mandassi più volte danari per tal
provisione, non gli volse accettar mai, come ne fanno fede Messer
Alessandro Ruffini, cameriere allora di quel Papa, e Messer Pier Giovanni
Aliotti, vescovo di Furlì. Finalmente fu dal Papa aprovato il modello che
aveva fatto Michelagnolo che ritirava San Piero a minor forma, ma sì bene
a maggior grandezza, che satisfazione di tutti quelli che hanno giudizio,
ancora che certi che fanno professione d'intendenti (ma infatti non sono)