Page 1414 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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suplicò il Papa a far che Michelagnolo ne pigliassi la protezione, e perché il
Vasari aveva proposto per gl'intagli di quella opera Simon Mosca e per le
statue Raffael Monte Lupo, consigliò Michelagnolo che non vi si facessi
intagli di fogliami né manco ne' membri dell'opera di quadro, dicendo che

dove vanno figure di marmo non ci vuole essere altra cosa. Per il che il
Vasari dubitò che non lo facessi perché l'opera rimanessi povera; et in
effetto poi quando e' la vedde finita confessò che gli avessi avuto giudizio,
e grande. Non volse Michelagnolo che il Monte Lupo facessi le statue,

avendo visto quanto s'era portato male nelle sue della sepoltura di Giulio
Secondo, e si contentò più presto ch'elle fussino date a Bartolomeo
Ammannati, quale il Vasari aveva messo innanzi, ancor che il Buonarroto
avessi un poco di sdegno particolare seco e con Nanni di Baccio Bigio, nato,

se ben si considera, da legger cagione, che essendo giovanetti, mossi
dall'afezione dell'arte più che per offenderlo, avevano industriosamente,
entrando in casa, levati a Anton Mini creato di Michelagnolo molte carte
disegnate, che di poi per via del magistrato de' signori Otto gli furon

rendute tutte, né gli volse, per intercessione di Messer Giovanni Norchiati
canonico di San Lorenzo amico suo, fargli dare altro gastigo. Dove il Vasari,
ragionandogli Michelagnolo di questa cosa, gli disse ridendo che gli pareva
che non meritassino biasimo alcuno e che s'egli avessi potuto, arebbe non

solamente toltogli parecchi disegni, ma l'arebbe spogliato di tutto quel che
gli avessi potuto avere di suo mano solo per imparare l'arte, che s'ha da
volere bene a quegli che cercan la virtù, e premiargli ancora, perché non si
hanno questi a trattare come quegli che vanno rubando i danari, le robe e

l'altre cose importanti. Or così si recò la cosa in burla. Fu ciò cagione che a
quella opera di Montorio si diede principio, e che il medesimo anno il Vasari
e lo Ammannato andorono a far condurre i marmi da Carrara a Roma per
far detto lavoro. Era in quel tempo ogni giorno il Vasari con Michelagnolo;

dove una mattina il Papa dispensò per amorevolezza ambidue che facendo
le sette chiese a cavallo, ch'era l'anno santo, ricevessino il perdono a
doppio; dove nel farle ebbono fra l'una e l'altra chiesa molti utili e begli
ragionamenti dell'arte et industriosi, che 'l Vasari ne distese un dialogo,

che a migliore occasione si manderà fuori con altre cose attenente all'arte.
Autenticò papa Giulio Terzo quell'anno il motu proprio di papa Paulo Terzo

sopra la fabbrica di San Piero, et ancora che gli fussi detto molto male dai
fautori della setta sangallesca per conto della fabbrica di San Piero, per
allora non ne volse udire niente quel Papa avendogli (come era vero)
mostro il Vasari ch'egli aveva dato la vita a quella fabrica, et operò con Sua

Santità che quella non facessi cosa nessuna attenente al disegno senza il
giudizio suo, che l'osservò sempre: perché né alla vigna Iulia fece cosa
alcuna senza il suo consiglio, né in Belvedere, dove si rifece la scala che v'è
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