Page 1404 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che questa doveva essere nel primo disegno una delle porti che entravano
nel tempietto ovato della sepoltura quadrata; questa essendo diventata
nicchia, vi è posto in sur un dado di marmo la grandissima e bellissima
statua di Moisè, della quale a bastanza si è ragionato. Sopra le teste de'

termini che fan capitello, è architrave, fregio e cornice che risalta sopra i
termini, intagliato con ricchi fregi e fogliami uovoli e dentegli et altri ricchi
membri per tutta l'opera; sopra la quale cornice si muove un altro ordine
pulito senza intagli, di altri ma variati termini, corrispondendo a dirittura a

que' primi a uso di pilastri con varie modanature di cornice, e per tutto
questo ordine accompagna et obedisce a quegli di sotto. Vi viene un vano
simile a quello che fa nicchia quadra sopra il Moisè, nel quale è posato su'
risalti della cornice una cassa di marmo con la statua di papa Giulio a

diacere, fatta da Maso dal Bosco scultore, e dritto nella nicchia che vi è,
una Nostra Donna che tiene il Figliuolo in collo, condotta da Scherano da
Settignano scultore, col modello di Michelagnolo, che sono assai
ragionevole statue; et in due altre nicchie quadre sopra la Vita attiva e la

contemplativa sono due statue maggiori, un Profeta et una Sibilla a sedere,
che ambidue fur fatte da Raffaello da Monte Lupo, come s'è detto nella vita
di Baccio suo padre, che fur condotte con poca satisfazione di
Michelagnolo. Ebbe per ultimo finimento questa opera una cornice varia

che risaltava, come di sotto, per tutto; e sopra i termini era per fine
candelieri di marmo e nel mezzo l'arme di papa Giulio, e sopra il Profeta e
la Sibilla nel vano della nicchia vi fece per ciascuna una finestra per
comodità di que' frati che ufiziano quella chiesa, avendovi fatto il coro

dietro, che servono, dicendo il divino ufizio, a mandare le voci in chiesa et
a vedere celebrare. E nel vero che tutta questa opera è tornata benissimo,
ma non già a gran pezzo come era ordinato il primo disegno. Risolvessi
Michelagnolo, poiché non poteva fare altro, di servire papa Paulo, il quale

volle che proseguisse l'ordinatogli da Clemente senza alterare niente
l'invenzione o concetto che gli era stato dato, avendo rispetto alla virtù di
quell'uomo, al quale portava tanto amore e riverenza, che non cercava se
non piacergli, come ne aparve segno, che desiderando Sua Santità che

sotto il Iona di cappella ove era prima l'arme di papa Giulio II, mettervi la
sua, essendone ricerco, per non fare torto a Giulio et a Clemente non ve la
volse porre, dicendo non istare bene, e ne restò Sua Santità satisfatto per
non gli dispiacere, e conobbe molto bene la bontà di quell'uomo quanto

tirava dietro allo onesto et al giusto senza rispetto et adulazione, cosa che
loro son soliti provar di rado.

Fece dunque Michelagnolo fare, che non vi era prima, una scarpa di
mattoni ben murati e scelti e ben cotti alla facciata di detta cappella, e
volse che pendessi dalla somità di sopra un mezzo braccio, perché né
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