Page 1403 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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rimase imperfetta. Pensò veramente allora Michelagnolo essere libero e
potere attendere a dar fine alla sepoltura di Giulio II; ma essendo creato
Paulo Terzo non passò molto che fattolo chiamare a sé, oltra al fargli
carezze et offerte, lo ricercò che dovessi servirlo e che lo voleva appresso

di sé. Ricusò questo Michelagnolo, dicendo che non poteva fare, essendo
per contratto obligato al duca d'Urbino fin che fussi finita la sepoltura di
Giulio. Il Papa ne prese còllora dicendo: "Io ho avuto trenta anni questo
desiderio et ora che son papa non me lo caverò? Io straccerò il contratto e

son disposto che tu mi serva a ogni modo". Michelagnolo, veduto questa
risoluzione, fu tentato di partirsi da Roma et in qualche maniera trovar via
da dar fine a questa sepoltura. Tuttavia temendo, come prudente, della
grandezza del Papa, andava pensando trattenerlo di sodisfarlo di parole,

vedendolo tanto vecchio, fin che qualcosa nascesse. Il Papa, che voleva far
fare qualche opera segnalata a Michelagnolo, andò un giorno a trovarlo a
casa con dieci cardinali, dove e' volse veder tutte le statue della sepoltura
di Giulio che gli parsono miracolose, e particolarmente il Moisè, che dal

cardinale di Mantova fu detto che quella sol figura bastava a onorare papa
Giulio, e veduto i cartoni e' disegni che ordinava per la facciata della
cappella che gli parvono stupendi, di nuovo il Papa lo ricercò con istanzia
che dovessi andare a servirlo, promettendogli che farebbe che 'l duca

d'Urbino si contenterà di tre statue e che l'altre si faccin fare con suo
modegli a altri eccellenti maestri. Per il che procurato ciò con gli agenti del
Duca Sua Santità, fecesi di nuovo contratto confermato dal Duca, e
Michelagnolo spontaneamente si obligò pagar le tre statue e farla murare;

che per ciò depositò in sul banco degli Strozzi ducati millecinquecento
ottanta, e' quali arebbe potuto fuggire, e gli parve aver fatto assai a
essersi disobligato di sì lunga e dispiacevole impresa, la quale egli la fece
poi murare in San Piero in Vincola in questo modo: messe su il primo

imbasamento intagliato con quattro piedistalli che risaltavano in fuori tanto
quanto prima vi doveva stare un prigione per ciascuno, che in quel cambio
vi restava una figura di un termine; e perché da basso veniva povero aveva
per ciascun termine messo a' piedi una mensola che posava a rovescio in

su. Que' quattro termini mettevano in mezzo tre nicchie, due delle quali
erano tonde dalle bande, e vi dovevano andare le Vittorie, in cambio delle
quali in una messe Lia figliuola di Laban, per la Vita attiva con uno
specchio in mano per la considerazione si deve avere per le azzioni nostre,

e nell'altra una grillanda di fiori per le virtù che ornano la vita nostra in
vita, e dopo la morte la fanno gloriosa; l'altra fu Rachel sua sorella per la
Vita contemplativa con le mani giunte, con un ginocchio piegato, e col
volto par che stia elevata in spirito; le quali statue condusse di sua mano

Michelagnolo in meno di uno anno. Nel mezzo è l'altra nicchia, ma quadra,
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