Page 1436 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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e finalmente mostrò loro cinque piante di tempii bellissimi, che viste da
loro si maravigliorono, e disse loro che scegliessino una a modo loro: e
quali non volendo farlo, riportandosene al suo giudizio, volse che si
risolvessino pure a modo loro: onde tutti d'uno stesso volere ne presono

una più ricca, alla quale risolutosi disse loro Michelagnolo che se
conducevano a fine quel disegno, che né romani, né greci mai ne' tempi
loro feciono una cosa tale: parole che né prima né poi usciron mai di bocca
a Michelagnolo, perché era modestissimo. Finalmente conclusero che

l'ordinazione fussi tutta di Michelagnolo, e le fatiche dello esseguire detta
opera fussi di Tiberio, che di tutto si contentorono, promettendo loro che
egli gli servirebbe benissimo; e così dato la pianta a Tiberio che la riducessi
netta e disegnata giusta, gli ordinò i profili di fuori e di drento, e che ne

facessi un modello di terra, insegnandogli il modo da condurlo che stessi in
piedi. In dieci giorni condusse Tiberio il modello di otto palmi, del quale
piaciuto assai a tutta la nazione, ne feciono poi fare un modello di legno,
che è oggi nel consolato di detta nazione: cosa tanto rara, quanto tempio

nessuno che si sia mai visto, sì per la bellezza, ricchezza e gran varietà
sua; del quale fu dato principio e speso scudi 5000, che mancato a quella
fabbrica gli assegnamenti è rimasta così, che n'ebbe grandissimo
dispiacere. Fece allogare a Tiberio con suo ordine a Santa Maria Maggiore

una cappella cominciata per il cardinale di Santa Fiore, restata imperfetta
per la morte di quel Cardinale e di Michelagnolo e di Tiberio, che fu di quel
giovane grandissimo danno.

Era stato Michelagnolo anni 17 nella fabbrica di San Pietro, e più volte i
deputati l'avevon voluto levare da quel governo, e non essendo riuscito
loro, andavano pensando ora con questa stranezza et ora con quella

opporsegli a ogni cosa, che per istracco se ne levassi, essendo già tanto
vecchio che non poteva più. Ove essendovi per soprastante Cesare da
Casteldurante, che in que' giorni si morì, Michelagnolo, perché la fabbrica
non patissi, vi mandò, per fino che trovassi uno a modo suo, Luigi Gaeta,

troppo giovane ma suffizientissimo. E' deputati, una parte de' quali molte
volte avevon fatto opera di mettervi Nanni di Baccio Bigio, che gli
stimolava e prometteva gran cose, per potere travagliare le cose della
fabbrica a loro modo, mandoron via Luigi Gaeta: il che inteso Michelagnolo,

quasi sdegnato, non voleva più capitare alla fabbrica; dove e' cominciorono
a dar nome fuori che non poteva più, che bisognava dargli un sustituto, e
che egli aveva detto che non voleva impacciarsi più di San Piero. Tornò
tutto agli orecchi di Michelagnolo, il quale mandò Daniello Ricciarelli da

Volterra al vescovo Ferratino, uno de' soprastanti, che aveva detto al
cardinale di Carpi che Michelagnolo aveva detto a un suo servitore che non
voleva impacciarsi più della fabbrica; che tutto Daniello disse non essere
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