Page 1437 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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questa la voluntà di Michelagnolo; dolendosi il Ferratino che egli non
conferiva il concetto suo, e che era bene che dovessi mettervi un sostituto
e volentieri arebbe accettato Daniello, il quale pareva che si contentassi
Michelagnolo; dove fatto intendere a' deputati in nome di Michelagnolo che

avevono un sustituto, presentò il Ferratino non Daniello, ma in cambio suo
Nanni Bigio, che entrato drento et accettato da' soprastanti, non andò
guari che dato ordine di fare un ponte di legno dalla parte delle stalle del
papa dove è il monte, per salire sopra la nicchia grande che volta a quella

parte, fé mozzare alcune travi grosse di abeto dicendo che si consumava
nel tirare su la roba troppi canapi, che era meglio il condurla per quella via.
Il che inteso Michelagnolo andò subito dal Papa, e romoreggiando perché
era sopra la piazza di Campidoglio, lo fé subito andare in camera, dove

disse: "Gli è stato messo, Padre Santo, per mio sostituto da' deputati uno
che io non so chi egli sia, però se conoscevano loro e la Santità Vostra che
io non sia più 'l caso, io me ne tornerò a riposare a Fiorenza, dove goderò
quel gran Duca che m'ha tanto desiderato, e finirò la vita in casa mia: però

vi chieggo buona licenzia". Il Papa n'ebbe dispiacere e con buone parole
confortandolo gli ordinò che dovessi venire a parlargli il giorno lì in Araceli,
dove fatto ragunare i deputati della fabbrica, volse intendere le cagioni di
quello che era seguito: dove fu risposto da loro che la fabbrica rovinava e

vi si faceva degli errori; il che avendo inteso il Papa non essere il vero,
comandò al signor Gabrio Scerbellone che dovessi andare a vedere in sulla
fabbrica e che Nanni che proponeva queste cose gliele mostrassi: che ciò fu
eseguito. E trovato il signor Gabrio esser ciò tutta malignità e non essere

vero, fu cacciato via con parole poco oneste di quella fabbrica in presenza
di molti signori, rimproverandogli che per colpa sua rovinò il ponte Santa
Maria e che in Ancona volendo con pochi danari far gran cose "per nettare
il porto lo riempiesti più in un dì che non fece il mare in dieci anni"; tale fu

il fine di Nanni per la fabbrica di San Piero, per la quale Michelagnolo di
continuo non attese mai a altro in 17 anni che fermarla per tutto con
riscontri, dubitando per queste persecuzioni invidiose non avessi dopo la
morte sua a essere mutata; dove è oggi sicurissima da poterla sicuramente

voltare. Per il che s'è visto che Iddio, che è protettore de' buoni, l'ha difeso
fino ch'egl'è vissuto et ha sempre operato per benefizio di questa fabbrica
e difensione di questo uomo fino alla morte. Avvenga che, vivente dopo lui,
Pio Quarto ordinò a' soprastanti della fabbrica che non si mutasse niente di

quanto aveva ordinato Michelagnolo, e con maggiore autorità lo fece
eseguire Pio V suo successore; il quale, perché non nascessi disordine,
volse che si eseguissi inviolabilmente i disegni fatti da Michelagnolo,
mentre che furono esecutori di quella Pirro Ligorio e Iacopo Vignola

architetti, che Pirro volendo presuntuosamente muovere et alterare
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