Page 1438 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quell'ordine, fu con poco onor suo levato via da quella fabbrica e lassato il
Vignola. E finalmente quel Pontefice, zelantissimo non meno dello onor
della fabbrica di San Piero che della Religione cristiana, l'anno 1565 che 'l
Vasari andò 'a piedi di Sua Santità, e chiamato di nuovo l'anno 1566, non si

trattò se non al procuratore l'osservazione de' disegni lasciati da
Michelagnolo; e per ovviare a tutti e' disordini comandò Sua Santità al
Vasari che con Messer Guglielmo Sangalletti, tesauriere segreto di Sua
Santità, per ordine di quel Pontefice andassi a trovare il vescovo Ferratino,

capo de' fabricieri di San Pietro, che dovessi attendere a tutti gli
avvertimenti e ricordi importanti che gli direbbe il Vasari, acciò che mai per
il dir di nessuno maligno e presuntuoso s'avessi a muovere segno o ordine
lasciato dalla eccellente virtù e memoria di Michelagnolo. Et a ciò fu

presente Messer Giovambatista Altoviti, molto amico del Vasari et a queste
virtù. Per il che udito il Ferratino un discorso che gli fece il Vasari, accettò
volentieri ogni ricordo e promesse inviolabilmente osservare e fare
osservare in quella fabbrica ogni ordine e disegno che avesse per ciò

lasciato Michelagnolo, et inoltre d'essere protettore, difensore e
conservatore delle fatiche di sì grande uomo.

E tornando a Michelagnolo, dico che innanzi la morte un anno incirca,
avendosi adoperato il Vasari segretamente che 'l duca Cosimo de' Medici
operassi col Papa per ordine di Messer Averardo Serristori suo
imbasciadore, che, visto che Michelagnolo era molto cascato, si tenesse

diligente cura di chi gli era attorno a governarlo e chi gli praticava in casa,
che venendogli qualche subito accidente, come suole venire a' vecchi,
facessi provisione che le robe, disegni, cartoni, modelli e danari et ogni suo
avere nella morte si fussino inventariati e posti in serbo per dare alla

fabbrica di San Piero, se vi fussi stato cose attenenti a lei, così alla
sagrestia e libreria di San Lorenzo e facciata, non fussino state trasportate
via, come spesso suole avvenire; che finalmente giovò tal diligenza, che
tutto fu eseguito in fine.

Desiderava Lionardo suo nipote la quaresima vegnente andare a Roma,

come quello che s'indovinava che già Michelagnolo era in fine della vita
sua, e lui se ne contentava, quando amalatosi Michelagnolo di una lenta
febbre, subito fé scrivere a Daniello che Lionardo andassi: ma il male
cresciutogli, ancora che Messer Federigo Donati suo medico e gli altri suoi
gli fussino a torno, con conoscimento grandissimo fece testamento di tre

parole, che lasciava l'anima sua nelle mane de Iddio, il suo corpo alla terra
e la roba a' parenti più prossimi, imponendo a' suoi che nel passare di
questa vita gli ricordassino il patire di Gesù Cristo; e così a dì 17 di febraio,

l'anno 1563 a ore 23 a uso fiorentino, che al romano sarebbe 1564, spirò
per irsene a miglior vita.
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