Page 1490 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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come mostrò in alcuni paesi disegnati da lui bellissimi. Ha costui di mano di
Tiziano, il quale ama et osserva come padre, due figure dipinte a olio in
due nicchie, cioè un Apollo et una Diana. Tiziano adunque, avendo d'ottime
pitture adornato Vinezia, anzi tutta Italia et altre parti del mondo, merita

essere amato et osservato dagl'artefici, et in molte cose ammirato et
imitato, come quegli che ha fatto e fa tuttavia opere degne d'infinita lode,
e dureranno quanto può la memoria degl'uomini illustri.

Ora se bene molti sono stati con Tiziano per imparare, non è però grande il
numero di coloro, che veramente si possano dire suoi discepoli: perciò che
non ha molto insegnato, ma ha imparato ciascuno più e meno, secondo

che ha saputo pigliare dall'opre fatte da Tiziano. È stato con esso lui fra gli
altri un Giovanni fiamingo, che di figure, così piccole come grandi, è stato
assai lodato maestro, e nei ritratti maraviglioso, come si vede in Napoli,
dove è vivuto alcun tempo e finalmente morto. Furono di man di costui (il

che gli doverà in tutti i tempi essere d'onore) i disegni dell'anotomie, che
fece intagliare, e mandar fuori con la sua opera, l'eccellentissimo Andrea
Vessalio. Ma quegli che più di tutti ha imitato Tiziano è stato Paris
Bondone, il quale nato in Trevisi di padre trivisano e madre viniziana, fu

condotto d'otto anni a Vinezia in casa alcuni suoi parenti. Dove, imparato
che ebbe gramatica e fattosi eccellentissimo musico, andò a stare con
Tiziano, ma non vi consumò molti anni, perciò che vedendo quell'uomo non
essere molto vago d'insegnare a' suoi giovani, anco pregato da loro

sommamente et invitato con la pacienza a portarsi bene, si risolvé a
partirsi, dolendosi infinitamente che di quei giorni fusse morto Giorgione, la
cui maniera gli piaceva sommamente, ma molto più l'aver fama di bene e
volentieri insegnare con amore quello che sapeva. Ma poi che altro fare

non si poteva, si mise Paris in animo di volere per ogni modo seguitare la
maniera di Giorgione. E così, datosi a lavorare et a contrafare dell'opere di
colui, si fece tale, che venne in bonissimo credito, onde nella sua età di
diciotto anni gli fu allogata una tavola da farsi per la chiesa di San Niccolò

de' frati minori; il che avendo inteso Tiziano, fece tanto con mezzi e con
favori, che gliele tolse di mano, o per impedirgli che non potesse così tosto
mostrare la sua virtù, o pure tirato dal disiderio di guadagnare.

Dopo essendo Paris chiamato a Vicenza a fare una storia a fresco nella
loggia di piazza ove si tien ragione, et a canto a quella che aveva già fatta
Tiziano del giudizio di Salamone, andò ben volentieri e vi fece una storia di

Noè con i figliuoli, che fu tenuta per diligenza e disegno opera ragionevole
e non men bella che quella di Tiziano, in tanto che sono tenute amendue,
da chi non sa il vero, d'una mano medesima. Tornato Paris a Vinezia, fece

a fresco alcuni ignudi a' piè del ponte di Rialto, per lo qual saggio gli furono
fatte fare alcune facciate di case per Vinezia. Chiamato poi a Trevisi, vi
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