Page 1487 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ultimamente Tiziano in un quadro alto braccia tre e largo quattro, Gesù
Cristo fanciullo in grembo alla Nostra Donna et adorato da' Magi, con buon
numero di figure d'un braccio l'una, che è opera molto vaga, sì come è
ancora un altro quadro, che egli stesso ricavò da questo e diede al

cardinale di Ferrara il vecchio. Un'altra tavola, nella quale fece Cristo
schernito da' giudei, che è bellissima, fu posta in Milano nella chiesa di
Santa Maria delle Grazie a una cappella.

Alla reina di Portogallo in un quadro fece un Cristo poco minore del vivo,
battuto da' giudei alla colonna, che è bellissimo. In Ancona, all'altare
maggiore di San Domenico fece nella tavola Cristo in croce, et a' piedi la

Nostra Donna, San Giovanni e San Domenico bellissimi e di quell'ultima
maniera fatta di macchie, come si disse pure ora. È di mano del medesimo
nella chiesa de' Crucicchieri in Vinezia la tavola, che è all'altare di San
Lorenzo, dentro al quale è il martirio di quel Santo, con un casamento

pieno di figure, e San Lorenzo a giacere in iscorto, mezzo sopra la grata,
sotto un gran fuoco, et intorno alcuni che l'accendono. E perché ha finto
una notte, hanno due serventi in mano due lumiere, che fanno lume dove
non arriva il riverbero del fuoco che è sotto la grata, che è spesso e molto

vivace; et oltre ciò ha finto un lampo, che venendo di cielo e fendendo le
nuvole, vince il lume del fuoco e quello delle lumiere, stando sopra al
Santo et all'altre figure principali; et oltre ai detti tre lumi, le genti che ha
finto di lontano alle finestre del casamento hanno il lume da lucerne e

candele che loro sono vicine, et insomma il tutto è fatto con bell'arte,
ingegno e giudizio. Nella chiesa di San Sebastiano all'altare di San Niccolò
è di mano dello stesso Tiziano in una tavoletta un San Niccolò che par vivo,
a sedere in una sedia finta di pietra, con un Angelo che gli tiene la mitria,

la quale opera gli fece fare Messer Niccolò Crasso avocato. Dopo fece
Tiziano per mandare al Re cattolico una figura da mezza coscia in su d'una
Santa Maria Madalena scapigliata, cioè con i capelli che le cascano sopra le
spalle, intorno alla gola e sopra il petto, mentre ella alzando la testa con

gl'occhi fissi al cielo mostra compunzione nel rossore degl'occhi, e nelle
lacrime dogliezza de' peccati; onde muove questa pittura chiunche la
guarda estremamente, e, che è più, ancor che sia bellissima non muove a
lascivia, ma a comiserazione. Questa pittura, finita che fu, piacque tanto a

[Badoer] Silvio gentiluomo viniziano, che donò a Tiziano per averla cento
scudi, come quelli che si diletta sommamente della pittura; là dove Tiziano
fu forzato farne un'altra, che non fu men bella, per mandarla al detto Re
catolico.

Si veggiono anco ritratti di naturale da Tiziano un cittadino viniziano suo

amicissimo chiamato il Sinistri, et un altro nominato Messer Paulo da
Ponte, del quale ritrasse anco una figliuola, che allora aveva, bellissima
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