Page 1485 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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si mise in cammino per tornare a Vinezia, poi che Orazio suo altro figliuolo
ebbe ritratto Messer Batista Ceciliano, eccellente suonatore di violone, che
fu molto buon'opera, et egli fatto alcuni altri ritratti al duca Guidobaldo
d'Urbino. E giunto a Fiorenza, vedute le rare cose di quella città, rimase

stupefatto non meno che avesse fatto di quelle di Roma, et oltre ciò, visitò
il duca Cosimo, che era al Poggio a Caiano, offerendosi a fare il suo
ritratto, di che non si curò molto sua eccellenza forse per non far torto a
tanti nobili artefici della sua città e dominio.

Tiziano adunque, arrivato a Vinezia, finì al marchese del Vasto una
locuzione (così la chiamarono) di quel signore a' suoi soldati, e dopo gli

fece il ritratto di Carlo Quinto, quello del Re catolico e molti altri. E questi
lavori finiti, fece nella chiesa di Santa Maria Nuova di Vinezia in una
tavoletta una Nunziata, e poi facendosi aiutare ai suoi giovani, condusse
nel refettorio di San Giovanni e Polo un cenacolo, e nella chiesa di San

Salvadore all'altar maggiore una tavola, dove è un Cristo trasfigurato in sul
monte Tabor, et ad un altro altare della medesima chiesa una Nostra
Donna annunziata dall'Angelo. Ma queste opere ultime, ancor che in loro si
veggia del buono, non sono molto stimate da lui e non hanno di quella

perfezzione che hanno l'altre sue pitture. E perché sono infinite l'opere di
Tiziano, e massimamente i ritratti, è quasi impossibile fare di tutti
memoria; onde dirò solamente de' più segnalati, ma senz'ordine di tempi,
non importando molto sapere qual fusse prima e qual fatto poi.

Ritrasse più volte, come s'è detto, Carlo Quinto, et ultimamente fu per ciò

chiamato alla corte, dove lo ritrasse, secondo che era in quegli quasi ultimi
anni, e tanto piacque a quello invittissimo Imperadore il fare di Tiziano,
che non volse da che prima lo conobbe essere ritratto da altri pittori, e
ciascuna volta che lo dipinse ebbe mille scudi d'oro di donativo. Fu da sua
maestà fatto cavaliere con provisione di scudi dugento sopra la camera di

Napoli. Quando similmente ritrasse Filippo re di Spagna, e di esso Carlo
figliuolo, ebbe da lui di ferma provisione altri scudi dugento, di maniera che
aggiunti quelli quattrocento alli trecento, che ha in sul Fondaco de'

Tedeschi da' signori viniziani, ha senza faticarsi settecento scudi fermi di
provisione ciascun anno.
Del quale Carlo Quinto e di esso re Filippo mandò Tiziano i ritratti al signor

duca Cosimo, che gli ha nella sua guardaroba. Ritrasse Ferdinando re de'
Romani, che poi fu imperatore, e di quello tutti i figliuoli, cioè Massimiliano
oggi imperatore et il fratello, ritrasse la reina Maria, e per l'imperatore

Carlo il duca di Sassonia, quando era prigione. Ma che perdimento di
tempo è questo? Non è stato quasi alcun signore di gran nome, né
principe, né gran donna, che non sia stata ritratta da Tiziano, veramente in
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