Page 1486 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1486





questa parte eccellentissimo pittore. Ritrasse il re Francesco Primo di
Francia, come s'è detto, Francesco Sforza duca di Milano, il marchese di
Pescara, Antonio da Leva, Massimiano Stampa, il signor Giovanbatista
Castaldo et altri infiniti signori. Parimente in diversi tempi, oltre alle dette,

ha fatto molte altre opere: in Vinezia di ordine di Carlo Quinto fece in una
gran tavola da altare Dio in Trinità, dentro a un trono la Nostra Donna, e
Cristo fanciullo con la colomba sopra, et il campo tutto di fuoco per lo
amore, et il Padre cinto di cherubini ardenti; da un lato è il detto Carlo

Quinto e dall'altro l'imperatrice, fasciati d'un panno lino, con mani giunte in
atto d'orare, fra molti Santi, secondo che gli fu comandato da Cesare, il
quale fino allora nel colmo delle vittorie, cominciò a mostrare d'avere
animo di ritirarsi, come poi fece, dalle cose mondane, per morire

veramente da cristiano timorato de Dio e disideroso della propria salute.
La quale pittura disse a Tiziano l'imperatore, che volea metterla in quel
monasterio dove poi finì il corso della sua vita. E perché è cosa rarissima, si
aspetta che tosto debba uscire fuori stampata. Fece il medesimo un

Prometeo alla reina Maria, il quale sta legato al monte Caucaso et è
lacerato dall'aquila di Giove, et un Sisifo all'inferno, che porta un sasso, e
Tizio stracciato dall'avoltoio. E queste tutte dal Prometeo infuori ebbe sua
maestà, e con esse un Tantalo della medesima grandezza, cioè quanto il

vivo, in tela et a olio. Fece anco una Venere et Adone, che sono
maravigliosi, essendo ella venutasi meno et il giovane in atto di volere
partire da lei, con alcuni cani intorno molto naturali. In una tavola della
medesima grandezza fece Andromeda legata al sasso e Perseo che la

libera dall'orca marina, che non può essere altra pittura più vaga di questa,
come è anco un'altra Diana, che standosi in un fonte con le sue ninfe,
converte Atteon in cervio. Dipinse parimente un'Europa, che sopra il toro
passa il mare. Le quali pitture sono appresso al Re catolico tenute molto

care, per la vivacità che ha dato Tiziano alle figure con i colori in farle quasi
vive e naturali. Ma è ben vero che il modo di fare che tenne in queste
ultime è assai diferente dal fare suo da giovane. Conciò sia che le prime
son condotte con una certa finezza e diligenza incredibile e da essere

vedute da presso e da lontano, e queste ultime, condotte di colpi, tirate via
di grosso e con macchie, di maniera che da presso non si possono vedere e
di lontano appariscono perfette; e questo modo è stato cagione che molti,
volendo in ciò immitare e mostrare di fare il pratico, hanno fatto di goffe

pitture, e ciò adiviene perché se bene a molti pare che elle siano fatte
senza fatica, non è così il vero e s'ingannano, perché si conosce che sono
rifatte e che si è ritornato loro addosso con i colori tante volte, che la fatica
vi si vede. E questo modo sì fatto è giudizioso, bello e stupendo, perché fa

parere vive le pitture e fatte con grande arte, nascondendo le fatiche. Fece
   1481   1482   1483   1484   1485   1486   1487   1488   1489   1490   1491