Page 1488 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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giovane, chiamata la signora Giulia da Ponte, comare di esso Tiziano, e
similmente la signora Irene, vergine bellissima, letterata, musica et
incaminata nel disegno, la quale morendo circa sette anni sono, fu
celebrata quasi da tutte le penne degli scrittori d'Italia. Ritrasse Messer
Francesco Filetto oratore di felice memoria, e nel medesimo quadro dinanzi
a lui un suo figliuolo, che pare vivo, il qual ritratto è in casa di Messer
Matteo Giustiniano amatore di queste arti, che ha fattosi fare da Iacomo da
Bassano pittore un quadro che è molto bello, sì come anco sono molte
altre opere di esso Bassano, che sono sparse per Vinezia e tenute in buon
pregio, e massimamente per cose piccole et animali di tutte le sorti.
Ritrasse Tiziano il Bembo un'altra volta, cioè poi che fu cardinale, il
Fracastoro et il cardinale Accolti di Ravenna, che l'ha il duca Cosimo in
guardaroba, et il nostro Danese scultore ha in Vinezia in casa sua un
ritratto di man di Tiziano d'un gentiluomo da Ca' Delfini. Si vede di mano
del medesimo Messer Niccolò Zeno, la Rossa moglie del Gran Turco, d'età
d'anni sedici, e Cameria di costei figliuola con abiti et acconciature
bellissime. In casa Messer Francesco Sonica, avocato e compare di Tiziano,
è il ritratto di esso Messer Francesco di mano dell'istesso, et in un
quadrone grande la Nostra Donna, che andando in Egitto, pare discesa
dell'asino e postasi a sedere sopra un sasso nella via con San Giuseppo
appresso e San Giovannino, che porge a Cristo fanciullo certi fiori colti per
man d'un Angelo dai rami d'un albero che è in mezzo a quel bosco pieno
d'animali, nel lontano del quale si sta l'asino pascendo; la quale pittura,
che è oggi graziosissima, ha posta il detto gentiluomo in un suo palazzo,
che ha fatto in Padoa da Santa Iustina. In casa d'un gentiluomo de' Pisani
appresso San Marco è di mano di Tiziano il ritratto d'una gentildonna che è
cosa maravigliosa. A monsignor Giovanni della Casa fiorentino, stato uomo
illustre per chiarezza di sangue e per lettere a' tempi nostri, avendo fatto
un bellissimo ritratto d'una gentildonna che amò quel signor mentre stette
in Vinezia, meritò da lui essere onorato con quel bellissimo sonetto, che
comincia:
Ben vegg'io, Tiziano, in forme nove
l'idolo mio, che i begl'occhi apre e gira,
con quello che segue. Ultimamente mandò questo pittore eccellente al
detto Re catolico una cena di Cristo con gl'Apostoli in un quadro sette
braccia lungo, che fu cosa di straordinaria bellezza.
Oltre alle dette cose e molte altre di minor pregio, che ha fatte quest'uomo