Page 1491 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fece similmente alcune facciate et altri lavori, et in particolare molti ritratti
che piacquero assai: quello del magnifico Messer Alberto Unigo, quello di
Messer Marco Seravalle, di Messer Francesco da Quer e del canonico
Rovere e monsignor Alberti. Nel Duomo della detta città fece in una tavola
nel mezzo della chiesa ad istanza del signor vicario la Natività di Gesù
Cristo, et appresso una Ressurezione. In San Francesco fece un'altra tavola
al cavaliere Rovere, un'altra in San Girolamo et una in Ogni Santi con
variate teste di Santi e Sante, e tutte belle e varie nell'attitudini e ne'
vestimenti. Fece un'altra tavola in San Lorenzo, et in San Polo fece tre
cappelle: nella maggiore delle quali fece Cristo che resuscita, grande
quanto è il vivo et accompagnato da gran moltitudine d'Angeli, nell'altra
alcuni Santi con molti Angeli attorno, e nella terza Gesù Cristo in una
nuvola, con la Nostra Donna che gli presenta San Domenico, le quali tutte
opere l'hanno fatto conoscere per valentuomo et amorevole della sua città.
In Vinezia poi, dove quasi sempre è abitato, ha fatto in diversi tempi molte
opere, ma la più bella e più notabile e dignissima di lode, che facesse mai
Paris, fu una storia nella scuola di San Marco da San Giovanni e Polo, nella
quale è quando quel pescatore presenta alla signoria di Vinezia l'anello di
San Marco, con un casamento in prospettiva bellissimo, intorno al quale
siede il senato con il doge; in fra i quali senatori sono molti ritratti di
naturale, vivaci e ben fatti oltre modo. La bellezza di quest'opera, lavorata
così bene e colorita a fresco, fu cagione che egli cominciò ad essere
adoperato da molti gentiluomini, onde nella casa grande de' Foscari da San
Barnaba fece molte pitture e quadri, e fra l'altre un Cristo che sceso al
limbo, ne cava i Santi Padri, che è tenuta cosa singolare. Nella chiesa di
San Iob in Canal reio fece una bellissima tavola, et in San Giovanni in
Bragola un'altra, et il medesimo a Santa Maria della Celeste et a Santa
Marina. Ma conoscendo Paris che a chi vuole essere adoperato in Vinezia
bisogna far troppa servitù in cortegiando questo e quello, si risolvé, come
uomo di natura quieto e lontano da certi modi di fare, ad ogni occasione
che venisse andare a lavorare di fuori quell'opere che innanzi gli mettesse
la fortuna, senza averle a ire mendicando; per che trasferitosi con buona
occasione l'anno 1538 in Francia al servizio del re Francesco, gli fece molti
ritratti di dame et altri quadri di diverse pitture, e nel medesimo tempo
dipinse a monsignor di Guisa un quadro da chiesa bellissimo et uno da
camera di Venere e Cupido. Al cardinale di Loreno fece un Cristo ecce
homo, et un Giove con Io, e molte altre opere. Mandò al re di Pollonia un
quadro, che fu tenuto cosa bellissima, nel quale era Giove con una ninfa. In
Fiandra mandò due altri bellissimi quadri: una Santa Maria Madalena
nell'eremo, accompagnata da certi Angeli, et una Diana, che si lava con le
sue ninfe in un fonte, i quali due quadri gli fece fare il Candiano milanese,