Page 1547 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1547
dentrovi una Deposizione di Cristo di croce con buon numero di figure, et
un'altra per la nuova chiesa de' Cavalieri di Santo Stefano, che poi si è
edificata in Pisa insieme col palazzo e spedale loro con ordine e disegno di
Giorgio Vasari, nella qual tavola dipinse Bronzino dentrovi la Natività di
Nostro Signore Gesù Cristo. Le quali amendue tavole sono state finite con
tanta arte, diligenzia, disegno, invenzione e somma vaghezza di colorito,
che non si può far più. E certo non si doveva meno in una chiesa edificata
da un tanto principe, che ha fondata e dotata la detta Religione de'
Cavalieri.
In alcuni quadretti piccoli, fatti di piastra di stagno e tutti d'una grandezza
medesima, ha dipinto il medesimo tutti gl'uomini grandi di casa Medici,
cominciando da Giovanni di Bicci e Cosimo Vecchio insino alla Reina di
Francia, per quella linea, e nell'altra da Lorenzo fratello di Cosimo Vecchio
insino al duca Cosimo e suoi figliuoli, i quali tutti ritratti sono, per ordine,
dietro la porta d'uno studiolo che il Vasari ha fatto fare nell'appartamento
delle stanze nuove nel palazzo ducale, dove è gran numero di statue
antiche di marmi e bronzi e moderne pitture piccole, minii rarissimi et una
infinità di medaglie d'oro, d'argento e di bronzo, accomodate con bellissimo
ordine. Questi ritratti dunque degl'uomini illustri di casa Medici sono tutti
naturali, vivaci e somigliantissimi al vero, ma è gran cosa che dove
sogliono molti negl'ultimi anni far manco bene che non hanno fatto per
l'addietro, costui fa così bene e meglio ora, che quando era nel meglio
della virilità, come ne dimostrano l'opere che fa giornalmente.
Fece anco non ha molto il Bronzino a don Silvano Razzi monaco di
Camaldoli nel monasterio degl'Angeli di Firenze, che è molto suo amico, in
un quadro alto quasi un braccio e mezzo una Santa Caterina tanto bella e
ben fatta, ch'ella non è inferiore a niun'altra pittura di mano di questo
nobile artefice. Intanto che non pare che le manchi se non lo spirito e
quella voce che con[fuse] il tiranno e confessò Cristo suo sposo dilettissimo
insino all'ultimo fiato. Onde niuna cosa ha quel padre, come gentile che è
veramente, la quale egli più stimi et abbia in pregio, che quel quadro.
Fece Agnolo un ritratto di don Giovanni cardinale de' Medici, figliuolo del
duca Cosimo, che fu mandato in corte dell'imperatore alla reina Giovanna;
e dopo quello del signor don Francesco prencipe di Fiorenza, che fu pittura
molto simile al vero e fatta con tanta diligenza, che par miniata.
Nelle nozze della reina Giovanna d'Austria, moglie del detto Principe,
dipinse in tre tele grandi, che furono poste al ponte alla Carraia, come si
dirà in fine, alcune storie delle nozze d'Imeneo, in modo belle che non
parvero cose da feste, ma da essere poste in luogo onorato per sempre,
così erano finite e condotte con diligenza. Et al detto signor Prencipe ha