Page 1550 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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le stanze de' principi, ma quelle di molti privati si vanno adornando de'
ritratti o d'uno o d'altro di detti uomini illustri, secondo le patrie, famiglie et
affezione di ciascuno. Cristofano adunque fermatosi in questa maniera di
pitture, che è secondo il genio suo o vero inclinazione, ha fatto poco altro,
come quegli che dee trarre di questa onore et utile a bastanza.
Sono ancora creati del Bronzino Stefano Pieri e Lorenzo dello Sciorina, che
l'uno e l'altro hanno nelle esequie di Michelagnolo e nelle nozze di sua
altezza adoperato sì, che sono stati conumerati fra i nostri accademici.
Della medesima scuola del Puntormo e Bronzino è anche uscito Batista
Naldini, di cui si è in altro luogo favellato, il quale dopo la morte del
Puntormo, essendo stato in Roma alcun tempo et atteso con molto studio
all'arte, ha molto acquistato e si è fatto pratico e fiero dipintore, come
molte cose ne mostrano che ha fatto al molto reverendo don Vincenzio
Borghini, il quale se n'è molto servito et ha aiutatolo insieme con Francesco
da Poppi, giovane di grande speranza e nostro accademico, che s'è portato
bene nelle nozze di sua altezza, et altri suoi giovani, i quali don Vincenzio
va continuamente esercitandogli et aiutandogli. Di Batista si è servito già
più di due anni e serve ancora il Vasari nell'opere del palazzo ducale di
Firenze, dove, per la concorrenza di molti altri che nel medesimo luogo
lavoravano, ha molto acquistato, di maniera che oggi è pari a qual si voglia
altro giovane della nostra Accademia. E quello che molto piace a chi di ciò
ha giudizio, si è che egli è spedito e fa l'opere sue senza stento. Ha fatto
Batista in una tavola a olio, che è in una cappella della Badia di Fiorenza
de' monaci neri, un Cristo che porta la croce, nella quale opera sono molto
buone figure, e tuttavia ha fra mano altre opere, che lo faranno conoscere
per valent'uomo.
Ma non è a niuno de' sopra detti inferiore per ingegno, virtù e merito Maso
Mazzuoli, detto Maso da San Friano, giovane di circa trenta o trentadue
anni, il quale ebbe i suoi primi principii da Pierfrancesco di Iacopo di Sandro
nostro accademico, di cui si è in altro luogo favellato. Costui, dico, oltre
all'avere mostro quanto sa e quanto si può di lui sperare in molti quadri e
pitture minori, l'ha finalmente mostrato in due tavole con molto suo onore
e piena sodisfazione dell'universale, avendo in esse mostrato invenzione,
disegno, maniera, grazia et unione nel colorito. Delle quali tavole in una,
che è nella chiesa di Santo Apostolo di Firenze, è la Natività di Gesù Cristo.
E nell'altra, posta nella chiesa di San Piero Maggiore, che è bella quanto
più non l'arebbe potuta fare un ben pratico e vecchio maestro, è la
Visitazione di Nostra Donna a Santa Lisabetta, fatta con molte belle
considerazioni e giudizio; onde le teste, i panni, l'attitudini, i casamenti et
ogni altra cosa è piena di vaghezza e di grazia. Costui nell'esequie del