Page 1554 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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in quella città d'assai orrevole famiglia. Costui nell'essequie del
Buonarruoto, e nelle dette nozze della serenissima Principessa, si portò
certo nelle cose che dipinse bene affatto, ma maggiormente e con molta et
incredibile fatica nelle storie che dipinse nel teatro, che fece per le
medesime nozze all'illustrissimo signor Paol Giordano Orsino, duca di
Bracciano, in sulla piazza di San Lorenzo, nel quale dipinse di chiaro scuro
in più pezzi di tele grandissime istorie de' fatti d'i più uomini illustri di casa
Orsina. Ma quello che vaglia si può meglio vedere in due tavole che sono
fuori di sua mano, una delle quali è in Ogni Santi o vero San Salvadore di
Firenze (che così è chiamato oggi) già chiesa de' padri Umiliati et oggi de'
Zoccolanti, nella quale è la Madonna in alto et a basso San Giovanni, San
Girolamo et altri Santi. E nell'altra, che è in San Giuseppo dietro a Santa
Croce, alla cappella de' Guardi, è una Natività del Signore fatta con molta
diligenzia e con molti ritratti di naturale, senza molti quadri di Madonne et
altri ritratti, che ha fatto in Roma et in Fiorenza e pitture lavorate in
Vaticano, come s'è detto di sopra. Sono anco della medesima Accademia
alcun'altri giovani pittori, che si sono adoperati negl'apparati sopra detti,
parte fiorentini e parte dello stato.
Alessandro del Barbiere fiorentino, giovane di venticinque anni, oltre a
molte altre cose, dipinse in palazzo per le dette nozze, con disegni et
ordine del Vasari, le tele delle facciate della sala grande, dove sono ritratte
le piazze di tutte le città del dominio del signor Duca, nelle quali si portò
certo molto bene e mostrossi giovane giudizioso e da sperare ogni riuscita.
Hanno similmente aiutato al Vasari in queste et altre opere molti altri suoi
creati et amici: Domenico Benci, Alessandro Fortori d'Arezzo, Stefano
Veltroni suo cugino et Orazio Porta, amendue dal Monte San Savino,
Tomaso del Verrocchio.
Nella medesima Accademia sono anco molti eccellenti artefici forestieri de'
quali si è parlato a lungo di sopra in più luoghi; e però basterà che qui si
sappino i nomi, acciò siano fra gl'altri accademici in questa parte
annoverati. Sono dunque Federigo Zucchero, Prospero Fontana e Lorenzo
Sabatini bolognesi, Marco da Faenza, Tiziano Vecello, Paulo Veronese,
Giuseppo Salviati, il Tintoretto, Alessandro Vittoria, il Danese scultori,
Batista Farinato veronese pittore, et Andrea Palladio architetto.
Ora per dire similmente alcuna cosa degli scultori accademici e dell'opere
loro, nelle quali non intendo molto volere allargarmi, per esser essi vivi e
per lo più di chiarissima fama e nomea, dico che Benvenuto Cellini
cittadino fiorentino (per cominciarmi dai più vecchi e più onorati), oggi
scultore, quando attese all'orefice in sua giovanezza, non ebbe pari, né
aveva forse in molti anni in quella professione et in fare bellissime figure di