Page 1561 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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cornice di detti armari, ch'è la fine, vi va sopra alcuni risalti che dividono
detti quadri che vi si porranno alcune teste antiche di marmo di quegli
imperatori e prìncipi che l'hanno possedute, che sono in essere, e nelle
facce piane fino alla cornice del palco, quale tutto di legname intagliato, et

in 12 gran quadri dipinto per ciascuno quattro immagini celesti, che farà
48, e grandi poco men del vivo con le loro stelle; sono sotto (come ho
detto) in dette facce 300 ritratti naturali di persone segnalate da 500 anni
in qua o più dipinte in quadri a olio (come se ne farà nota nella tavola de'

ritratti, per non far ora sì lunga storia con i nomi loro) tutti d'una grandezza
e con un medesimo ornamento intagliato di legno di noce, cosa rarissima.
Nelli due quadri di mezzo del palco larghi braccia quattro l'uno, dove sono
le immagini celesti, e' quali con facilità si aprono senza veder dove si

nascondano, in un luogo a uso di cielo saranno riposte due gran palle alte
ciascuna braccia tre e mezzo, nell'una delle quali anderà tutta la terra
distintamente, e questa si calerà con un arganetto che non vedrà fino a
basso e poserà in un piede bilicato che ferma si vedrà ribattere tutte le

tavole che sono a torno ne' quadri degli armari et aranno un contrasegno
nella palla da poterle ritrovar facilmente. Nell'altra palla saranno le 48
immagini celesti accomodate in modo che con essa saranno tutte le
operazioni dello astrolabio perfettissimamente.

Questo capriccio et invenzione è nata dal duca Cosimo per mettere insieme
una volta queste cose del cielo e della terra giustissime e senza errori e da

poterle misurare e vedere, et a parte e tutte insieme come piacerà a chi si
diletta e studia questa bellissima professione, del che m'è parso debito mio
come cosa degna di esser nominata farne in questo luogo per la virtù di
frate Ignazio memoria, e per la grandezza di questo Principe che ci fa degni

di godere sì onorate fatiche e si sappia per tutto il mondo.
E tornando agl'uomini della nostra Accademia, dico, ancora che nella vita

del Tribolo si sia parlato d'Antonio di Gino Lorenzi da Settignano scultore,
dico qui con più ordine, come in suo luogo, che egli condusse sotto esso
Tribolo suo maestro la detta statua d'Esculapio che è a Castello e quattro

putti che sono nella fonte maggiore di detto luogo, e poi ha fatto alcune
teste et ornamenti che sono d'intorno al nuovo vivaio di Castello, che è
lassù alto in mezzo a diverse sorti d'arbori di perpetua verzura. Et
ultimamente ha fatto, nel bellissimo giardino delle stalle vicino a San
Marco, bellissimi ornamenti a una fontana isolata, con molti animali

acquatici fatti di marmo e di mischi bellissimi. Et in Pisa condusse già con
ordine del Tribolo sopra detto la sepoltura del Corte filosofo e medico
eccellentissimo con la sua statua e due putti di marmo bellissimi. Et oltre a

queste va tuttavia nuove opere facendo per il Duca di animali di mischi et
uccelli per fonti, lavori dificilissimi, che lo fanno degnissimo di essere nel
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