Page 204 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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convennero per contratto in questo modo, che il prezzo fusse otto fiorini, e
la figura dovesse esser dodici braccia. Andato dunque Buonamico alla
chiesa dove doveva fare il S. Cristofano, trovò che per non essere ella né
alta né lunga se non braccia nove, non poteva, né di fuori né di dentro,

accommodarlo in modo che bene stesse; onde prese partito, perché non vi
capiva ritto, di farlo dentro in chiesa a giacere: ma perché anco così non vi
entrava tutto, fu necessitato rivolgerlo dalle ginocchia in giù nella facciata
di testa. Finita l'opera, il contadino non voleva in modo nessuno pagarla,

anzi gridando diceva di esser assassinato. Per che andata la cosa agli
ufficiali di Grascia, fu giudicato, secondo il contratto, che Buonamico avesse
ragione.

A S. Giovanni fra l'Arcore era una Passione di Cristo di mano di Buonamico
molto bella, e fra l'altre cose che vi erano molto lodate, vi era un Giuda
appiccato a un albero fatto con molto giudizio e bella maniera. Similmente

un vecchio che si soffiava il naso era naturalissimo, e le Marie, dirotte nel
pianto, avevano arie e modi tanto mesti, che meritavano, secondo
quell'età che non aveva ancora così facile il modo d'esprimere gl'affetti
dell'animo col pennello, di essere grandemente lodate. Nella medesima

faccia un S. Ivo di Brettagna, ch'aveva molte vedove e pupilli ai piedi, era
buona figura, e due Angeli in aria che lo coronavano erano fatti con
dolcissima maniera. Questo edifizio e le pitture insieme furono gettate per
terra l'anno della guerra del 1529.

In Cortona ancora dipinse Buonamico per messer Aldobrandino vescovo di

quella città molte cose nel Vescovado, e particolarmente la cappella e
tavola dell'altar maggiore; ma perché nel rinovare il palazzo e la chiesa
andò ogni cosa per terra, non accade farne altra menzione. In S. Francesco
nondimeno et in S. Margherita della medesima città, sono ancora alcune
pitture di mano di Buonamico. Da Cortona andato di nuovo Buonamico in

Ascesi, nella chiesa di sotto di S. Francesco dipinse a fresco tutta la
cappella del cardinale Egidio Alvaro spagnuolo; e perché si portò molto
bene, ne fu da esso cardinale liberalmente riconosciuto.

Finalmente, avendo Buonamico lavorato molte pitture per tutta la Marca,
nel tornarsene a Firenze si fermò in Perugia, e vi dipinse nella chiesa di S.
Domenico in fresco la cappella de' Buontempi, facendo in essa istorie della

vita di S. Caterina vergine e martire. E nella chiesa di S. Domenico vecchio
dipinse in una faccia pure a fresco, quando essa Caterina figliuola del re
Costa disputando convince e converte certi filosofi alla fede di Cristo. E

perché questa storia è più bella che alcune altre che facesse Buonamico
già mai, si può dire con verità che egli avanzasse in questa opera se
stesso. Da che mossi i Perugini ordinarono, secondo che scrive Franco
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