Page 207 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 207
VITA D'AMBRUOGIO LORENZETTI PITTOR SANESE
Se è grande, come è senza dubbio, l'obbligo che aver deono alla natura
gl'artefici di bello ingegno, molto maggior doverebbe essere il nostro verso
loro, veggendo ch'eglino con molta solecitudine riempiono le città
d'onorate fabriche e d'utili e vaghi componimenti di storie, arrecando a se
medesimi il più delle volte fama e ricchezze con l'opere loro, come fece
Ambruogio Lorenzetti pittor sanese, il quale ebbe bella e molta invenzione
nel comporre consideratamente e situare in istoria le sue figure. Di che fa
vera testimonianza in Siena ne' frati Minori una storia da lui molto
leggiadramente dipinta nel chiostro: dove è figurato in che maniera un
giovane si fa frate, et in che modo egli et alcuni altri vanno al Soldano, e
quivi sono battuti e sentenziati alle forche, et impiccati a un albero, e
finalmente decapitati con la sopragiunta d'una spaventevole tempesta.
Nella quale pittura con molt'altre e destrezza contrafece il rabbuffamento
dell'aria e la furia della pioggia e de' venti ne' travagli delle figure; dalle
quali i moderni maestri hanno imparato il modo et il principio di questa
invenzione, per la quale, come inusitata innanzi, meritò egli comendazione
infinita.
Fu Ambruogio pratico coloritore a fresco, e nel maneggiar a tempera i
colori gl'adoperò con destrezza e facilità grande, come si vede ancora nelle
tavole finite da lui in Siena allo spedaletto che si chiama Monna Agnesa,
nella quale dipinse e finì una storia con nuova e bella composizione. Et allo
spedale grande nella facciata fece in fresco la natività di Nostra Donna, e
quando la va fra le vergini al tempio; e ne' frati di S. Agostino di detta città
il capitolo, dove nella volta si veggiono figurati gl'Apostoli con carte in
mano, ove è scritto quella parte del Credo che ciascheduno di loro fece; et
a' piè una istorietta contenente con la pittura quel medesimo, che è di
sopra con la scrittura significato. Appresso, nella facciata maggiore sono
tre storie di S. Caterina martire, quando disputa col tiranno in un tempio, e
nel mezzo la Passione di Cristo con i ladroni in croce e le Marie da basso,
che sostengono la Vergine Maria venutasi meno; le quali cose furono finite
da lui con assai buona grazia e con bella maniera.
Fece ancora nel palazzo della Signoria di Siena in una sala grande la guerra
d'Asinalunga, e la pace appresso e gl'accidenti di quella; dove figurò una
cosmografia perfetta, secondo que' tempi: e nel medesimo palazzo fece
otto storie di verde terra molto pulitamente.
Dicesi che mandò ancora a Volterra una tavola a tempera che fu molto
lodata in quella città; e a Massa, lavorando in compagnia d'altri una capella
in fresco et una tavola a tempera, fece conoscere a coloro, quanto egli di