Page 203 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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E per dire il vero, fu grand'animo quello di Buonamico a mettersi a far un
Dio Padre grande cinque braccia, le gerarchie, i cieli, gli angeli, il zodiaco e
tutte le cose superiori insino al cielo della luna, e poi l'elemento del fuoco,
l'aria, la terra e finalmente il centro; e per riempire i due angoli da basso
fece in uno S. Agostino e nell'altro S. Tommaso d'Aquino.
Dipinse, nel medesimo Camposanto, Buonamico, in testa dove è oggi di
marmo la sepoltura del Corte, tutta la Passione di Cristo con gran numero
di figure a piedi et a cavallo, e tutte in varie e belle attitudini; e seguitando
la storia, fece la resurrezzione e l'apparire di Cristo agl'Apostoli assai
acconciamente. Finiti questi lavori, et in un medesimo tempo tutto quello
che aveva in Pisa guadagnato, che non fu poco, se ne tornò a Firenze così
povero come partito se n'era, dove fece molte tavole e lavori in fresco, di
che non accade fare altra memoria.
Intanto essendo dato a fare a Bruno, suo amicissimo, che seco se n'era
tornato da Pisa, dove si avevano sguazzato ogni cosa, alcune opere in S.
Maria Novella, perché Bruno non aveva molto disegno né invenzione,
Buonamico gli disegnò tutto quello che egli poi mise in opera in una
facciata di detta chiesa dirimpetto al pergamo, e lunga quanto è lo spazio
che è fra colonna e colonna: e ciò fu la storia di S. Maurizio e compagni che
furono per la fede di Gesù Cristo decapitati; la quale opera fece Bruno per
Guido Campese connestabile allora de' Fiorentini, il quale avendo ritratto
prima che morisse, l'anno 1312, lo pose poi in questa opera armato, come
si costumava in que' tempi; e dietro a lui fece un'ordinanza d'uomini d'arme
tutti armati all'antica, che fanno bel vedere, mentre esso Guido sta
ginocchioni inanzi a una Nostra Donna che ha il putto Gesù in braccio, e
pare che sia raccomandato da S. Domenico e da S. Agnesa che lo mettono
in mezzo. Questa pittura ancora che non sia molto bella, considerandosi il
disegno di Buonamico e la invenzione, ell'è degna di esser in parte lodata,
e massimamente per la varietà de' vestiti, barbute et altre armature di
que' tempi; et io me ne sono servito in alcune storie che ho fatto per il
signor duca Cosimo, dove era bisogno rappresentare uomini armati
all'antica, et altre somiglianti cose di quell'età; la qual cosa è molto
piaciuta a sua Eccellenza Illustrissima e ad altri che l'hanno veduta; e da
questo si può conoscere quanto sia da far capitale dell'invenzioni et opere
fatte da questi antichi, come che così perfette non siano, et in che modo
utile e commodo si possa trarre dalle cose loro, avendoci eglino aperta la
via alle maraviglie che insino a oggi si sono fatte e si fanno tuttavia.
Mentre che Bruno faceva questa opera, volendo un contadino che
Buonamico gli facesse un S. Cristofano, ne furono d'accordo in Fiorenza e