Page 291 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ricercare di muscoli e miglior proporzione e più giudizio, e così quelle de'
loro discepoli. Ma più vi aggiunse Lorenzo Ghiberti nell'opera delle porte di
S. Giovanni, dove mostrò invenzione, ordine, maniera e disegno, che par
che le sue figure si muovino et abbiano l'anima. Ma non mi risolvo in tutto,

ancora che fussi ne' lor tempi Donato, se io me lo voglia metter fra i terzi,
restando l'opre sua a paragone degli antichi buoni; dirò bene che in questa
parte si può chiamar lui regola degli altri, per aver in sé solo le parti tutte
che a una a una erano sparte in molti; poiché e' ridusse in moto le sue

figure dando loro una certa vivacità e prontezza, che posson stare e con le
cose moderne e, come io dissi, con le antiche medesimamente. Et il
medesimo augumento fece in questo tempo la pittura, de la quale
l'eccellentissimo Masaccio levò in tutto la maniera di Giotto, nelle teste, ne'

panni, ne' casamenti, negli ignudi, nel colorito, negli scorti che egli rinovò,
e messe in luce quella maniera moderna, che fu in que' tempi e sino a oggi
è da tutti i nostri artefici seguitata e di tempo in tempo con miglior grazia,
invenzione, ornamenti, arricchita et abbellita; come particularmente si

vedrà nelle vite di ciascuno, e si conoscerà una nuova maniera di colorito,
di scorci, d'attitudini naturali; e molto più espressi moti dell'animo et i gesti
del corpo, con cercare di appressarsi più al vero delle cose naturali nel
disegno; e le arie del viso che somigliassino interamente gli uomini, sì che

fussino conosciuti per chi eglino erano fatti. Così cercaron far quel che
vedevono nel naturale e non più; e così vennon ad esser più considerate e
meglio intese le cose loro, e questo diede loro ardimento di metter regola
alle prospettive e farle scortar appunto, come faccevano, di rilievo, naturali

e in propria forma, e così andarono osservando l'ombre et i lumi, gli
sbattimenti e le altre cose difficili, e le composizioni delle storie con più
propria similitudine, e tentaron fare i paesi più simili al vero, e gli àlbori,
l'erbe, i fiori, l'arie, i nuvoli et altre cose della natura, tanto che si potrà

dire arditamente che queste arti sieno non solo allevate, ma ancora ridotte
nel fiore della lor gioventù, e da sperare quel frutto che intervenne di poi, e
che in breve elle avessino a venire a la loro perfetta età.

Daremo, adunque, con lo aiuto di Dio principio alla Vita di Iacopo della
Quercia sanese, e poi agli altri architetti e scultori, fino a che perverremo a
Masaccio; il quale, per essere stato primo a migliorare il disegno nella

pittura, mostrerrà quanto obligo se gli deve per la sua nuova rinascita. E
poi che ho eletto Iacopo sopra detto per onorato principio di questa
Seconda Parte, seguitando l'ordine delle maniere, verrò aprendo sempre
colle Vite medesime, la dificultà di sì belle, dificili et onoratissime arti.



IL FINE
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