Page 325 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pare glorificato nella perfezzione delle belle membra, fatto dalla
ingegnosissima industria di Lorenzo. Nell'ultimo vano è la venuta dello
Spirito Santo, dove sono attenzioni et attitudini dolcissime in coloro che lo
ricevono. E fu condotto questo lavoro a quella fine e perfezzione senza

risparmio alcuno di fatiche e di tempo che possa darsi a opera di metallo,
considerando che le membra degli ignudi hanno tutte le parti bellissime, et
i panni, ancora che tenessino un poco dello andare vecchio di verso Giotto,
vi è dentro nondimeno un tutto che va in verso la maniera de' moderni, e si

reca in quella grandezza di figure una certa grazia molto leggiadra. E nel
vero, i componimenti di ciascuna storia sono tanto ordinati e bene spartiti
che meritò conseguire quella lode e maggiore, che da principio gli aveva
data Filippo. E così fu onoratissimamente fra i suoi cittadini riconosciuto, e

da loro e dagli artefici terrazzani e forestieri sommamente lodato. Costò
questa opera fra gli ornamenti di fuori, che son pur di metallo et
intagliatovi festoni di frutti et animali, ventiduamila fiorini, e pesò la porta
di metallo trentaquattro migliaia di libbre.

Finita questa opera, parve a' Consoli dell'Arte de' Mercatanti esser serviti
molto bene, e per le lode dateli da ognuno deliberarono che facesse

Lorenzo, in un pilastro fuor d'Or San Michele, in una di quelle nicchie, ch'è
quella che volta fra i Cimatori, una statua di bronzo di quatro braccia e
mezzo in memoria di S. Giovanni Battista, la quale egli principiò né la
staccò mai che egli la rese finita; che fu et è opera molto lodata, et in

quella nel manto fece un fregio di lettere scrivendovi il suo nome. In
questa opera, la quale fu posta su l'anno 1414, si vide cominciata la buona
maniera moderna, nella testa, in un braccio che par di carne, e nelle mani,
et in tutte l'attitudini della figura. Onde fu il primo che cominciasse a

imitare le cose degli antichi Romani; delle quali fu molto studioso come
esser dee chiunche disidera di bene operare. E nel frontespizio di quel
tabernacolo si provò a far di musaico, faccendovi dentro un mezzo profeta.
Era già cresciuta la fama di Lorenzo per tutta Italia e fuori,

dell'artifiziosissimo magistero nel getto, di maniera che avendo Iacopo
della Fonte et il Vecchietto sanese e Donato fatto per la Signoria di Siena,
nel loro San Giovanni, alcune storie e figure di bronzo, che dovevano
ornare il battesimo di quel tempio, et avendo visto i Sanesi l'opere di

Lorenzo in Fiorenza, si convennono con seco e li feciono fare due storie
della vita di S. Giovanni Battista. In una fece quando egli battezzò Cristo,
accompagnandola con molte figure et ignude e vestite molto riccamente; e
nell'altra quando San Giovanni è preso e menato a Erode; nelle quali storie

superò e vinse gl'altri che avevano fatto l'altre, onde ne fu sommamente
lodato da' Sanesi e dagl'altri che le veggono. Avevano in Fiorenza a far una
statua i maestri della Zecca in una di quelle nicchie che sono intorno a Or
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