Page 327 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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lode di quel Santo. Questa opera condusse egli e finì con ogni ingegnosa
fatica et arte, sì che ella fu lodata straordinariamente come cosa bella.
Mentre che l'opere di Lorenzo ogni giorno accrescevon fama al nome suo,
lavorando e servendo infinite persone così in lavori di metallo come
d'argento e d'oro, capitò nelle mani a Giovanni figliuolo di Cosimo de'
Medici una corniuola assai grande, dentrovi lavorato d'intaglio in cavo
quando Apollo fa scorticare Marsia; la quale, secondo che si dice, serviva
già a Nerone imperatore per suggello; et essendo per il pezzo della pietra,
ch'era pur grande, e per la maraviglia dello intaglio in cavo, cosa rara,
Giovanni la diede a Lorenzo, che gli facesse intorno d'oro un ornamento
intagliato, et esso, penatovi molti mesi, lo finì del tutto, facendo un'opera
non men bella d'intaglio attorno a quella, che si fussi la bontà e perfezione
del cavo in quella pietra. La quale opera fu cagione ch'egli d'oro e
d'argento lavorasse molte altre cose, che oggi non si ritruovano. Fece d'oro
medesimamente a papa Martino un bottone ch'egli teneva nel piviale con
figure tonde di rilievo e fra esse gioie di grandissimo prezzo, cosa molto
eccellente; e così una mitera maravigliosissima di fogliami d'oro straforati,
e fra essi molte figure piccole tutte tonde che furon tenute bellissime. E ne
acquistò, oltra al nome, utilità grande da la liberalità di quel Pontefice.
Venne in Fiorenza l'anno 1439 papa Eugenio, per unire la chiesa Greca
colla Romana, dove si fece il Concilio. E visto l'opere di Lorenzo, e
piaciutogli non manco la presenza sua, che si facessino quelle, gli fece fare
una mitera d'oro di peso di libre quindici e le perle di libre cinque e mezzo,
le quali erano stimate con le gioie in essa ligate trentamila ducati d'oro.
Dicono che in detta opera erano sei perle come nocciuole avellane, e non
si può imaginare, secondo che s'è visto poi in un disegno di quella, le più
belle bizzarrie di legami nelle gioie e nella varietà di molti putti et altre
figure, che servivano a molti varii e graziati ornamenti. Della quale
ricevette infinite grazie e per sé e per gli amici da quel Pontefice oltra il
primo pagamento. Aveva Fiorenza ricevute tante lode per l'opere eccellenti
di questo ingegnosissimo artefice, che e' fu deliberato da' Consoli dell'Arte
de' Mercatanti di farli allogazione della terza porta di San Giovanni di
metallo medesimamente. E quantunque quella che prima aveva fatta,
l'avesse d'ordine loro seguitata e condotta con l'ornamento, che segue
intorno alle figure e che fascia il telaio di tutte le porte, simile a quello
d'Andrea Pisano, visto quanto Lorenzo l'aveva avanzato, risolverono i
consoli a mutare la porta di mezzo, dove era quella d'Andrea, e metterla a
l'altra porta, ch'è dirimpetto alla Misericordia, e che Lorenzo facesse quella
di nuovo, per porsi nel mezzo giudicando ch'egli avesse a fare tutto quello
sforzo che egli poteva maggiore in quell'arte. E se gli rimessono nelle
braccia, dicendo che gli davon licenza, che e' facesse in quel modo ch'e'