Page 340 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ancora in S. Domenico, vicino all'altar maggiore nella facciata destra, una
Nostra Donna, S. Antonio e S. Niccolò a fresco, per la famiglia degl'Alberti
da Catenaia, del qual luogo erano signori, prima che rovinato quello
venissero ad abitare Arezzo e Firenze. E che siano una medesima cosa lo
dimostra l'arme degl'uni e degl'altri, che è la medesima. Ben è vero che
oggi quelli d'Arezzo, non degl'Alberti ma da Catenaia sono chiamati, e
quelli di Firenze non da Catenaia ma degl'Alberti. E mi ricorda aver veduto,
et anco letto, che la Badia del Sasso, la quale era nell'Alpe di Catenaia, e
che oggi è rovinata e ridotta più a basso verso Arno, fu dagli stessi Alberti
edificata alla Congregazione di Camaldoli, et oggi la possiede il monasterio
degl'Angeli di Firenze, e la riconosce dalla detta famiglia che in Firenze è
nobilissima.
Dipinse Parri nell'udienza vecchia della Fraternità di S. Maria della
Misericordia una Nostra Donna che ha sotto il manto il popolo d'Arezzo, nel
quale ritrasse di naturale quelli che allora governavano quel luogo pio, con
abiti indosso secondo l'usanze di que' tempi. E fra essi uno chiamato
Braccio, che oggi quando si parla di lui è chiamato Lazzaro ricco, il quale
morì l'anno 1422, e lasciò tutte le sue ricchezze e facultà a quel luogo che
le dispensa in servigio de' poveri di Dio, essercitando le sante opere della
misericordia con molta carità. Da un lato mette in mezzo questa Madonna
S. Gregorio papa, e dall'altro S. Donato vescovo e protettore del popolo
aretino. E perché furono in questa opera benissimo serviti da Parri coloro
che allora reggevano quella Fraternità, gli feciono fare in una tavola a
tempera una Nostra Donna col Figliuolo in braccio, alcuni Angeli che
gl'aprono il manto sotto il quale è il detto popolo, e da basso S. Laurentino
e Pergentino martiri. La qual tavola si mette ogni anno fuori a dì due di
giugno e vi si posa sopra poi che è stata portata dagli uomini di detta
Compagnia solennemente a processione insino alla chiesa di detti Santi,
una cassa d'argento lavorata da Forzore orefice, fratello di Parri, dentro la
quale sono i corpi di detti Santi Laurentino e Pergentino; si mette fuori
dico, e si fa il detto altare sotto una coperta di tende in sul canto della
Croce dove è la detta chiesa, perché essendo ella piccola non potrebbe
capire il popolo che a quella festa concorre. La predella sopra la quale posa
la detta tavola, contiene di figure piccole il martirio di que' due Santi, tanto
ben fatto che è certo per cosa piccola una maraviglia. È di mano di Parri
nel Borgo a Piano sotto lo sporto d'una casa, un tabernacolo, dentro al
quale è una Nunziata in fresco, che è molto lodata; e nella Compagnia de'
Puraccioli a S. Agostino, fé in fresco una S. Caterina vergine e martire
bellissima. Similmente nella chiesa di Muriello alla Fraternità de' Cherici,
dipinse una Santa Maria Maddalena di tre braccia. Et in S. Domenico, dove
all'entrare della porta sono le corde delle campane, dipinse la capella di S.