Page 342 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI MASACCIO DA S. GIOVANNI DI VALDARNO PITTORE
È costume della natura, quando ella fa una persona molto eccellente in
alcuna professione, molte volte non la far sola, ma in quel tempo
medesimo, e vicino a quella, farne un'altra a sua concorrenza, a cagione
che elle possino giovare l'uno all'altra nella virtù e nella emulazione. La
qual cosa, oltra il singular giovamento di quegli stessi che in ciò
concorrono, accende ancora oltra modo gli animi di chi viene dopo quella
età a sforzarsi con ogni studio e con ogni industria, di pervenire a quello
onore et a quella gloriosa reputazione, che ne' passati tutto 'l giorno
altamente sente lodare. E che questo sia il vero, lo aver Fiorenza prodotto
in una medesima età Filippo, Donato, Lorenzo, Paulo Uccello e Masaccio,
eccellentissimi ciascuno nel genere suo, non solamente levò via le rozze e
goffe maniere, mantenutesi fino a quel tempo, ma per le belle opere di
costoro incitò et accese tanto gli animi di chi venne poi, che l'operare in
questi mestieri si è ridotto in quella grandezza et in quella perfezzione che
si vede ne' tempi nostri. Di che abbiamo noi, nel vero, obligo grande a que'
primi, che mediante le loro fatiche ci mostrarono la vera via da caminare al
grado supremo; e quanto alla maniera buona delle pitture, a Masaccio
massimamente, per avere egli, come disideroso d'acquistar fama,
considerato, - non essendo la pittura altro che un contraffar tutte le cose
della natura vive col disegno e co' colori semplicemente, come ci sono
prodotte da lei, - che colui che ciò più perfettamente consegue si può dire
eccellente. La qual cosa, dico, conosciuta da Masaccio, fu cagione che
mediante un continuo studio imparò tanto, che si può anoverare fra i primi
che per la maggior parte levassino le durezze, imperfezzioni e difficultà
dell'arte, e che egli desse principio alle belle attitudini, movenze, fierezze e
vivacità, et a un certo rilievo veramente proprio e naturale. Il che infino a
lui non aveva mai fatto niun pittore. E perché fu di ottimo giudizio,
considerò che tutte le figure, che non posavano né scortavano coi piedi in
sul piano, ma stavano in punta di piedi, mancavano d'ogni bontà e maniera
nelle cose essenziali; e coloro che le fanno mostrano di non intender lo
scorto. E se bene Paulo Uccello vi si era messo et aveva fatto qualche cosa
agevolando in parte questa difficultà, Masaccio nondimeno, variando in
molti modi, fece molto meglio gli scorti, e per ogni sorte di veduta, che
niun altro che insino allora fusse stato. E dipinse le cose sue con buona
unione e morbidezza, accompagnando con le incarnazioni delle teste e dei
nudi i colori de' panni, i quali si dilettò di fare con poche pieghe e facili,
come fa il vivo e naturale. Il che è stato di grande utile a gl'artefici, e ne