Page 35 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quali sogliono rompere i ferri. Questi marmi si abbozzano con una sorte di
ferri chiamati subbie, che hanno la punta a guisa di pali a facce, e più
grossi e sottili, e di poi seguitano con scarpelli detti calcagnuoli, i quali nel
mezzo del taglio hanno una tacca, e così con più sottili di mano in mano

che abbiano più tacche, e gl'intaccano, quando sono arruotati, con un altro
scarpello. E questa sorte di ferri chiamano gradine, perché con esse vanno
gradinando e riducendo a fine le lor figure; dove poi con lime di ferro diritte
e torte vanno levando le gradine che son restate nel marmo; e così poi con

la pomice arrotando a poco a poco gli fanno la pelle che vogliono. E tutti gli
strafori che fanno, per non intronare il marmo, gli fanno con trapani di
minore e di maggior grandezza, e di peso di dodici libre l'uno, e qualche
volta venti; che di questi ne hanno di più sorte, per far maggiori e minori

buche; e gli servon questi per finire ogni sorte di lavoro e condurlo a
perfezzione. De' marmi bianchi venati di bigio gli scultori e gli architetti ne
fanno ornamenti per porte e colonne per diverse case. Servonsene per
pavimenti e per incrostatura nelle lor fabriche, e gli adoperano a diverse

sorti di cose; similmente fanno di tutti i marmi mischiati.
I marmi cipollini sono un'altra specie, di grana e colore differente, e di

questa sorte n'è ancora altrove che a Carrara; e questi il più pendono in
verdiccio, e son pieni di vene, che servono per diverse cose, e non per
figure. Quegli che gli scultori chiamano saligni, che tengono di
congelazione di pietra, per esservi que' lustri ch'appariscono nel sale e

traspaiono alquanto, è fatica assai a farne le figure, perché hanno la grana
della pietra ruvida e grossa, e perché ne' tempi umidi gocciano acqua di
continuo, overo sudano. Quegli che si dimandano campanini son quella
sorte di marmi che suonano quando si lavorano, et hanno un certo suono

più acuto degli altri; questi son duri e si schiantano più facilmente che
l'altre sorti su dette, e si cavano a Pietrasanta. A Seravezza ancora in più
luoghi et a Campiglia si cavano alcuni marmi, che sono per la maggior
parte buonissimi per lavoro di quadro, e ragionevoli ancora alcuna volta

per statue; et in quel di Pisa al monte a San Giuliano si cava similmente
una sorte di marmo bianco che tiene d'alberese, e di questi è incrostato di
fuori il Duomo et il Camposanto di Pisa oltre a molti altri ornamenti che si
veggono in quella città, fatti del medesimo.

E perché già si conducevano i detti marmi del monte a San Giuliano in Pisa
con qualche incommodo e spesa, oggi avendo il duca Cosimo, così per

sanare il paese come per agevolare il condurre i detti marmi et altre pietre
che si cavano da que' monti, messo in canale diritto il fiume d'Osoli et altre
molte acque, che sorgeano in que' piani con danno del paese, si potranno

agevolmente per lo detto canale condurre i marmi o lavorati o in altro
modo con picciolissima spesa, e con grandissimo utile di quella città che è
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