Page 350 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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litterata persona, e il quale nacque di un fisico in que' tempi molto famoso,
nominato Maestro Ventura Bacherini. Togliendo dunque Ser Brunelesco per
donna una giovane costumatissima, della nobil famiglia degli Spini, per
parte della dote ebbe in pagamento una casa, dove egli e i suoi figliuoli

abitarono fin alla morte, la quale è posta dirimpetto a San Michele Berteldi,
per fianco, in un biscanto passato la piazza degli Agli. Ora, mentre che egli
si esercitava così e vivevasi lietamente, gli nacque l'anno 1377 un figliuolo
al quale pose nome Filippo, per il padre suo già morto, della quale nascita

fece quella allegrezza che maggior poteva. Laonde con ogni accuratezza
gl'insegnò nella sua puerizia i primi principii delle lettere, nelle quali si
mostrava tanto ingegnoso e di spirito elevato, che teneva spesso sospeso il
cervello, quasi che in quelle non curasse venir molto perfetto. Anzi pareva

che egli andasse col pensiero a cose di maggior utilità, per il che ser
Brunelesco, che desiderava che egli facesse il mestier suo del notario o
quel del tritavolo, ne prese dispiacere grandissimo. Pure, veggendolo
continuamente esser dietro a cose ingegnose d'arte e di mano, gli fece

imparare l'abbaco e scrivere; e dipoi lo pose all'arte dell'orefice, acciò
imparasse a disegnare con uno amico suo. E fu questo con molta
satisfazione di Filippo, il quale, cominciato a imparare e mettere in opera le
cose di quella arte, non passò molti anni che egli legava le pietre fini

meglio che artefice vecchio di quel mestiero. Esercitò il niello et il lavorare
grosserie, come alcune figure d'argento che son dua mezzi profeti posti
nella testa dell'altare di S. Iacopo di Pistoia tenute bellissime, fatte da lui
all'Opera di quella città; et opere di bassi rilievi, dove mostrò intendersi

tanto di quel mestiero, che era forza che 'l suo ingegno passasse i termini
di quella arte. Laonde, avendo preso pratica con certe persone studiose,
cominciò a entrar colla fantasia nelle cose de' tempi e de' moti, de' pesi e
delle ruote, come si posson far girare e da che si muovono; e così lavorò di

sua mano alcuni oriuoli bonissimi e bellissimi. Non contento a questo,
nell'animo se li destò una voglia della scultura grandissima; e tutto venne
poi che, essendo Donatello giovane tenuto valente in quella, et in
espettazione grande, cominciò Filippo a praticare seco del continuo et

insieme per le virtù l'un dell'altro si posono tanto amore, che l'uno non
pareva che sapesse vivere senza l'altro. Laonde Filippo, che era
capacissimo di più cose, dava opera a molte professioni, né molto si
esercitò in quelle che egli fu tenuto fra le persone intendenti bonissimo

architetto, come mostrò in molte cose che servirono per acconcimi di case;
come al canto de' Ciai verso Mercato Vecchio, la casa di Apollonio Lapi suo
parente che in quella (mentre egli la faceva murare) si adoprò
grandamente. E il simile fece fuor di Fiorenza nella torre e nella casa della

Petraia a Castello. Nel palazzo dove abitava la Signoria ordinò e spartì
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