Page 380 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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storia di Taddeo Gaddi, fece con straordinaria fatica un Crucifisso di legno,
il quale quando ebbe finito, parendogli aver fatto una cosa rarissima, lo
mostrò a Filippo di ser Brunellesco suo amicissimo, per averne il parere
suo; il quale Filippo, che per le parole di Donato aspettava di vedere molto
miglior cosa, come lo vide sorrise alquanto. Il che vedendo Donato, lo
pregò, per quanta amicizia era fra loro, che gliene dicesse il parer suo; per
che Filippo, che liberalissimo era, rispose che gli pareva che egli avesse
messo in croce un contadino e non un corpo simile a Gesù Cristo, il quale fu
delicatissimo, et in tutte le parti il più perfetto uomo che nascesse già mai.
Udendosi mordere Donato, e più a dentro che non pensava, dove sperava
essere lodato, rispose: "Se così facile fusse fare come giudicare, il mio
Cristo ti parrebbe Cristo, e non un contadino: però piglia del legno e pruova
a farne uno ancor tu". Filippo, senza più farne parola, tornato a casa, senza
che alcuno lo sapesse, mise mano a fare un Crucifisso, e cercando
d'avanzare, per non condannar il proprio giudizio, Donato, lo condusse
dopo molti mesi a somma perfezzione. E ciò fatto, invitò una mattina
Donato a desinar seco, e Donato accettò l'invito. E così, andando a casa di
Filippo di compagnia, arivati in Mercato Vecchio, Filippo comperò alcune
cose, e datole a Donato, disse: "Aviati con queste cose a casa, e lì
aspettami, che io ne vengo or ora". Entrato dunque Donato in casa, giunto
che fu in terreno, vide il Crucifisso di Filippo a un buon lume, e fermatosi a
considerarlo, lo trovò così perfettamente finito, che vinto e tutto pieno di
stupore, come fuor di sé, aperse le mani che tenevano il grembiule. Onde
cascatogli l'uova, il formaggio e l'altre robe tutte, si versò e fracassò ogni
cosa; ma non restando però di far le maraviglie e star come insensato,
sopragiunto Filippo, ridendo disse: "Che disegno è il tuo, Donato? Che
desinaremo noi avendo tu versato ogni cosa?". "Io per me", rispose
Donato, "ho per istamani avuta la parte mia, se tu vuoi la tua, pigliatela.
Ma non più, a te è conceduto fare i Cristi, et a me i contadini."
Fece Donato, nel tempio di San Giovanni della medesima città, la sepoltura
di papa Giovanni Coscia, stato deposto del pontificato dal Concilio
Costanziese; la quale gli fu fatta fare da Cosimo de' Medici, amicissimo del
detto Coscia; et in essa fece Donato di sua mano il morto di bronzo dorato,
e di marmo la Speranza e Carità che vi sono; e Michelozzo creato suo vi
fece la Fede. Vedesi nel medesimo tempio, e dirimpetto a quest'opera, di
mano di Donato una Santa Maria Maddalena di legno in penitenza, molto
bella e molto ben fatta, essendo consumata dai digiuni e dall'astinenza,
intanto che pare in tutte le parti una perfezzione di notomia benissimo
intesa per tutto. In Mercato Vecchio, sopra una colonna di granito, è di
mano di Donato una Dovizia di macigno forte, tutta isolata, tanto ben fatta
che dagl'artefici e da tutti gl'uomini intendenti è lodata sommamente. La