Page 384 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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del quale fu fatto un fideicommisso, che né impegnare né vendere né
donare si potesse, senza gran pregiudizio per testimonio e fede delle
carezze usate da loro a Donato, e da esso a loro in riconoscimento de la
virtù sua, la quale per la protezzione e per il comodo avuto da loro aveva
imparata. Fece ancora, e fu mandata a Napoli, una sepoltura di marmo per
uno arcivescovo, che è in S. Angelo di Seggio di Nido, nella quale son tre
figure tonde, che la cassa del morto con la testa sostengono, e nel corpo
della cassa è una storia di basso rilievo sì bella, che infinite lode se le
convengono. Et in casa del Conte di Matalone, nella città medesima, è una
testa di cavallo di mano di Donato tanto bella che molti la credono antica.
Lavorò nel castello di Prato il pergamo di marmo dove si mostra la cintola,
nello spartimento del quale un ballo di fanciulli intagliò sì belli e sì mirabili
che si può dire che non meno mostrasse la perfezzione dell'arte in questo
che e' si facesse nelle altre cose. Di più fece, per reggimento di detta
opera, due capitelli di bronzo, uno dei quali vi è ancora, e l'altro dagli
Spagnuoli, che quella terra misero a sacco, fu portato via.
Avvenne che in quel tempo la Signoria di Vinegia, sentendo la fama sua,
mandò per lui acciò che facesse la memoria di Gattamelata nella città di
Padova, onde egli vi andò ben volentieri, e fece il cavallo di bronzo che è in
sulla piazza di S. Antonio; nel quale si dimostra lo sbuffamento et il fremito
del cavallo et il grande animo e la fierezza vivacissimamente espressa
dalla arte nella figura che lo cavalca. E dimostrossi Donato tanto mirabile
nella grandezza del getto in proporzioni et in bontà, che veramente si può
aguagliare a ogni antico artefice, in movenza, disegno, arte, proporzione e
diligenza. Perché non solo fece stupire allora que' che lo videro, ma ogni
persona che al presente lo vede. Per la qual cosa cercarono i Padovani con
ogni via di farlo lor cittadino, e con ogni sorte di carezze fermarlo. E per
intrattenerlo gli allogarono a la chiesa de' Frati Minori, nella predella dello
altar maggiore, le istorie di S. Antonio da Padova, le quali sono di basso
rilievo e talmente con giudicio condotte, che gli uomini eccellenti di
quell'arte ne restano maravigliati e stupiti; considerando in esse i belli e
variati componimenti, con tanta copia di stravaganti figure e prospettive
diminuiti. Similmente nel dossale dello altare, fece bellissime le Marie che
piangono il Cristo morto. Et in casa d'un de' conti Capo di Lista, lavorò una
ossatura d'un cavallo di legname che senza collo ancora oggi si vede, nella
quale le commettiture sono con tanto ordine fabbricate che chi considera il
modo di tale opera giudica il capriccio del suo cervello e la grandezza dello
animo di quello.
In un monastero di monache fece un S. Sebastiano di legno, a' preghi d'un
capellano loro amico e domestico suo, che era fiorentino; il quale gliene
portò uno che elle avevano vecchio e goffo, pregandolo che e' lo dovesse